OSIMO – Sono 500 i sindaci da tutta Italia che hanno sottoscritto l’appello al premier Conte per inserire nel prossimo decreto legge di aprile due importanti misure: l’istituzione di un fondo da 5 miliardi di euro destinato alle spese dei Comuni e il conferimento di maggiori poteri ai Sindaci per velocizzare la ripartenza dei cantieri. Tra i firmatari figurano anche i sindaci di alcuni importanti comuni marchigiani tra cui Ancona, Pesaro, Senigallia, Osimo e Castelfidardo.
«Serve liquidità per far fronte alle minori entrate derivanti dalla crisi innescata dal Coronavirus – sottolinea il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni –, bene la proposta di un fondo destinato ai Comuni, sarebbe importante anche diminuire l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità perché ci consentirebbe di liberare risorse utili per la spesa corrente».
Nell’appello al presidente del Consiglio si chiede anche la riduzione del fondo di svalutazione crediti almeno del 30 per cento, la possibilità di utilizzare l’avanzo di bilancio vincolato e la sospensione delle rate dei mutui a carico dei Comuni per tutto il 2020.
«Credo che dopo i primi interventi come i buoni spesa e la rinegoziazione dei mutui, queste ulteriori richieste siano fondamentali per far riprendere fiato ai Comuni – commenta il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani -. Sicuramente non basteranno ma è un ulteriore passo avanti per aiutare e sostenere le nostre comunità».
Tra le richieste avanzate dai 500 sindaci italiani c’è anche la semplificazione degli iter burocratici per far ripartire in fretta i cantieri e velocizzare la realizzazione delle opere più importanti. Dopo il blocco delle principali attività economiche, infatti, la “fase due” è ormai alle porte e per i sindaci l’urgenza è riuscire a dare immediata risposta alle necessità dei cittadini, garantendone la sicurezza ma al tempo stesso rimettendo in moto il tessuto produttivo locale. Per questo sul fronte degli investimenti la proposta è quella di consentire ai Comuni di contrarre mutui aumentando la loro capacità di indebitamento, per attivare la ripresa delle attività, attraverso trasferimenti di risorse dallo Stato dietro idonee garanzie.