Ancona-Osimo

Approvato il Programma regionale della cultura 2020. Consorzio Marche Spettacolo: «Grande risultato»

Il pacchetto «consentirà di operare in un anno difficilissimo». La misura prevede anche l'istituzione di un Fondo di emergenza. A riguardo abbiamo intervistato Daniele Vimini, presidente del Consorzio, Gilberto Santini, direttore dell'Amat, Ezio Nannipieri, direttore artistico di Musicultura

Il teatro della Fortuna a Fano
Il teatro della Fortuna a Fano

ANCONA – Uno dei settori in difficoltà in questo momento è sicuramente quello degli spettacoli dal vivo e, dopo l’intenso lavoro di confronto e coordinamento delle scorse settimane, che ha visto protagonisti la Regione Marche, il Consorzio Marche Spettacolo e gli operatori del comparto in esso riuniti, è stato approvato dalla Commissione Cultura regionale il nuovo Programma annuale della cultura 2020.

Il programma, a seguito dell’emergenza Covid-19, è stato integrato e aggiornato con le richieste strategiche avanzate dal Consorzio e rappresenta «un primo passo importante per aiutare un settore in grossa difficoltà, perché la cultura resta una risorsa fondamentale per progettare il futuro», sottolinea il consigliere regionale Andrea Biancani (Pd), relatore del documento.

Il pacchetto di modifiche prevede l’istituzione di un Fondo di emergenza cultura, l’abbassamento della soglia dei progetti per partecipare ai bandi, l’incremento del tasso di cofinanziamento regionale, procedure più semplici e flessibilità nella rendicontazione, risorse per la fruizione digitale e per gli eventi online. Si tratta di misure di cui beneficeranno Comuni, enti ma anche singoli artisti, tecnici e altro personale impegnato nelle attività di spettacolo nella regione.

Particolare attenzione riveste il Fondo di emergenza cultura, con una dotazione iniziale di oltre 500mila euro derivante dalla rimodulazione di risorse per attività non più realizzabili, che potrà essere utilizzato per le spese di messa in sicurezza dei luoghi di spettacolo (sanificazione, acquisto di dotazioni e di dispositivi, progettazione di allestimenti compatibili con il distanziamento sociale) e per sostenere le categorie del comparto particolarmente fragili, quali i lavoratori intermittenti e a chiamata, finora non ricompresi nel decreto “Cura Italia”. 

Daniele Vimini

Per il presidente del Consorzio Daniele Vimini si tratta di «un grande risultato, frutto di un vero gioco di squadra». Il Fondo che, diverrà operativo dopo il passaggio in Giunta, arriva tra i primi interventi in Italia per questo settore e, inserito nel più ampio quadro di supporto agli eventi e alle manifestazioni regionali sostenuto dall’assessore Moreno Pieroni e dal presidente Luca Ceriscioli, «consentirà anche la tranquillità di operare in un anno difficilissimo, per i soggetti beneficiari di contributi regionali, vedendoli confermati per il 2020 con un anticipo del 50%».

«Queste azioni, unitamente agli interventi diretti del Governo per i soggetti FUS ed extra FUS, e al quadro generale degli ammortizzatori sociali,  – continua Vimini – permetteranno di non lasciare nessuna istituzione e professionista dello spettacolo senza un sostegno diretto o indiretto e quindi di creare da subito le condizioni per resistere a questa fase e ripartire al più presto e meglio con le attività».

Gilberto Santini
Gilberto Santini

Per Gilberto Santini, direttore dell’Amat, «in un momento delicato come questo per il settore dello spettacolo dal vivo, qualsiasi gesto di vicinanza e attenzione da parte di chi ha a cuore le sorti del settore è un fatto importante. La Regione ha avviato un percorso di tutela degli enti, ma anche dei singoli lavoratori, perché con l’istituzione del Fondo di emergenza si vogliono tutelare i lavoratori intermittenti e a chiamata, ovvero i cosiddetti esodati della cultura, che non hanno potuto nemmeno accedere al bonus di 600 euro e, quindi, da marzo sono senza stipendio. Si profila una ripresa attraverso una serie di dispositivi e procedure che richiederanno investimenti importanti, quindi l’aiuto da parte degli enti ci conforta nel duro lavoro che ci aspetta e ci rende più sereni nel pensare il teatro di domani».

Se il luogo del teatro è interdetto, non lo sono i tanti luoghi immateriali – web e telefono – che a distanza permettono ancora un rapporto tra artisti e pubblico. Ecco perché Amat ha deciso di lanciare in questo periodo il progetto “Now/Everywhere teatro, musica e danza possibili (adesso)”, con spettacoli online e un laboratorio di idee. La rassegna multidisciplinare di teatro, musica e danza prenderà il via il 15, 16 e 17 maggio su Zoom con Dora pro nobis, spettacolo/reading tratto dal libro Malamore di Concita De Gregorio.

Ezio Nannipieri

«Le richieste avanzate dal Consorzio sono ragionevoli e utili – commenta il direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri – perché il mondo dello spettacolo dal vivo all’interno del mondo della cultura è uno dei più penalizzati nella profondità delle sue ragioni di esistere. Il rapporto del pubblico con l’artista sul palco non può essere sostituito dallo streaming che è tutta un’altra cosa. Credo anche che il mondo dello spettacolo dal vivo dovrebbe adoperarsi in maniera diretta per dare il buon esempio. Uno di questi buoni esempi potrebbe essere utilizzare una parte delle prevendite che sono già state effettuate, quelle degli spettacoli che comunque si faranno il prossimo anno o tra alcuni mesi. Al netto delle richieste di rimborso dei biglietti, una parte consistente di quelle prevendite potrebbe costituire dei fondi per le maestranze e le figure più indifese, perché si tratta di soldi che comunque andrebbero a loro quando si faranno gli spettacoli. Questo darebbe la sensazione di quanto tieni a quello che chiedi».

Per Ezio Nannipieri, per tornare sul palco è anche necessaria una «revisione della cornice dei costi e dei ricavi. Se la prospettiva futura è che si possano ad esempio ospitare 200 persone in un luogo in cui prima ce ne stavano mille, è ovvio che l’incasso dei biglietti non potrà coprire le spese. Ecco che a cominciare dall’artista dovrebbe esserci la volontà di ritoccare i propri emolumenti». Nel frattempo il concerto dei finalisti di Musicultura 2020, in programma al teatro Persiani di Recanati il prossimo 24 aprile, non si è potuto svolgere nelle modalità previste, in ottemperanza alle restrizioni contenitive di Sars-CoV-2. «Stiamo lavorando per farlo nelle prossime settimane – spiega – vorremmo produrre un vero e proprio happening crossmediale. Lo streaming, i social, Rai Radio saranno i mezzi per raggiungere con belle storie e belle canzoni, da Recanati, una platea nazionale ben più ampia di quella che il teatro consente di accogliere».