ANCONA – Valorizzare le risorse archeologiche di epoca picena ritrovate all’interno del Parco del Conero e “raccontare” il territorio attraverso soluzioni multimediali immersive e di realtà aumentata. È con questo obiettivo che è nato “Archeopaesaggio del Conero”, il progetto che consentirà a marchigiani e turisti di scoprire le ricchezze del territorio con modalità innovative e sostenibili.
La novità, presentata ad Ancona nella sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, si propone di garantire una esperienza immersiva nel patrimonio del Parco del Conero, grazie ad Oculus 3d, un occhiale che consente di vedere, tramite realtà aumentata, ricostruzioni virtuali dei beni archeologici e culturali. In un vero e proprio virtual movie, il visitatore si ritroverà immerso nelle atmosfere dell’epoca picena e potrà vivere una esperienza immersiva all’interno della “Tomba della Regina di Sirolo-Numana”, la più spettacolare scoperta della necropoli.
A fare da guida sarà la voce della regina, che prendendo metaforicamente per mano il visitatore, lo condurrà alla scoperta del complesso funerario ricostruito minuziosamente fin nei più minimi dettagli. Chi si immerge in questa realtà potrà “camminare” all’interno del complesso funerario e addirittura “toccare” virtualmente con mano gli oggetti custoditi all’interno.
Il progetto, promosso dall’Ente Parco Regionale del Conero e cofinanziato dalla Fondazione Cariverona all’interno del Bando Valore Territori 2018 per un totale di 440mila euro, ha creato una rete tra pubblico e privato, che punta a creare una offerta turistica innovativa.
Il Parco del Conero, guidato dal presidente Daniele Silvetti, ha già in dotazione 10 Oculus 3d che saranno messi a disposizione dei turisti. «Il motto è fruibilità» spiega Silvetti, nel sottolineare che il progetto, portato a compimento, renderà l’area archeologica, non ancora aperta al pubblico, fruibile a turisti, marchigiani e studenti. «Già dalla prossima primavera sarà possibile approcciarsi a questa realtà archeologica molto importante del Parco del Conero, grazie alla coesione tra enti di vario livello».
«Una proposta – prosegue – che ritengo sarà recepita molto bene dal mondo del turismo e della cultura. Un segmento identitario di questa area protetta che tende a valorizzare le tante potenzialità del territorio, di una delle più importanti necropoli picene, utilizzando i “linguaggi” di oggi e di domani per trasmetterla alle nuove generazioni».
L’Archeodromo è stato ricostruito grazie a pratiche di archeologia sperimentale, attività ludico-didattiche di archeo-agricoltura e archeo-artigianato. Un lavoro certosino della tomba e degli oggetti del corredo funerario che ha coinvolto gli archeologi, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle province di Ancona e Pesaro Urbino e della Direzione Regionale Musei Marche, e il Laboratorio Digital Heritage dell’Università Politecnica delle Marche guidato dal professor Paolo Clini, che ha messo a punto l’applicazione alla base del virtual movie.
Ad essere interessati dal progetto sono l’Antiquarium Statale di Numana, l’Area Archeologica “I Pini” di Sirolo ed il Centro Visite del Parco. Nel progetto oltre all’ente capofila la Società Cooperativa Sociale Opera che gestisce la struttura del Centro Visite del Parco e il Centro di Educazione Ambientale Cea, i Comuni di Sirolo, Numana e Camerano, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, l’Antiquarium Statale di Numana, il Museo Tattile Statale Omero e l’Associazione Riviera del Conero e Colli dell’Infinito.