ANCONA – Superare l’individualismo e gli egoismi. È questo il messaggio rivolto da Monsignor Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo, alla comunità in occasione del Natale. L’Arcivescovo invita a riscoprire la gioia della prossimità, «con una semplice telefonata, con un sorriso, con la visita a chi è ammalato – spiega – a condividere un pezzo di pane, a dare lavoro, a prestare senza interesse, a dare una parola buona e di speranza». Un richiamo ad uscire dal guscio e dalla frenesia che ormai caratterizza le esistenze di molti.
Monsignor Spina ricorda la tradizione del presepe nata dall’ispirazione di San Francesco: «Il presepe ci invita alla prossimità, a fare una scelta in controtendenza, in una stagione in cui si tende a lamentarsi sempre di tutto e di tutti, contro quella seminagione amara di scontento che diffonde scetticismo, risentimento e disprezzo, che ci abitua a giudizi sommari e a condanne perentorie».
Un invito a fermarsi davanti al presepe per riscoprire Dio «in ogni volto soprattutto in quelli segnati dalla povertà, dalla sofferenza, da ogni forma di ingiustizia e di violenza per scuotere le nostre coscienze assopite come a dire: fermati, guardami, contemplami. Oggi i volti “scomodi” vengono evitati, emarginati, allontanati. Viviamo chiusi in noi stessi, indifferenti ad ogni bisogno». Occorre fermarsi conclude l’Arcivescovo e accogliere «la tenerezza del Bambino Gesù che apre i suoi occhi ad ogni essere umano da considerare, da stimare, da aiutare, da amare. Se lo porti vicino ai tuoi occhi allora il tuo cuore è rinato e vedi la Luce. È Natale!».