Ancona-Osimo

Aria condizionata rotta al Centro dialisi di Torrette. Latini presenta un’interrogazione ad Acquaroli e Saltamartini

Il presidente del consiglio regionale Dino Latini ha presentato un'interrogazione alla giunta per chiedere chiarezza sull'assenza di aria condizionata nel reparto Dialisi dell'Ospedale di Torrette ad Ancona

L'Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, ospedale regionale di Torrette

ANCONA – Al reparto Dialisi dell’Ospedale di Torrette di Ancona manca l’aria condizionata. Lo afferma il presidente del consiglio regionale delle Marche Dino Latini, che ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta Regionale Francesco Acquaroli e all’assessore alla sanità Filippo Saltamartini per approfondire le cause e ripristinare le condizioni ottimali di operatività del reparto. «Mi sono giunte numerose segnalazioni da diversi pazienti che, per ragioni di salute, devono frequentare il Centro Dialisi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche – ha detto Latini – e che ultimamente, oltre alle difficoltà segnate dalle terapie già di per sé stancanti, devono affrontare anche le temperature torride all’interno del reparto, a causa del mancato funzionamento degli impianti di condizionamento dell’aria».

L’impatto negativo delle alte temperature per la salute è ampiamente noto: il caldo eccessivo influisce sul benessere e sulla sicurezza delle persone, a maggior ragione quando si tratta di pazienti fragili in cura. «Un’elevata qualità dell’ambiente interno all’ospedale e alle strutture mediche porta rilevanti benefici sia per i pazienti che per il personale – prosegue Latini – Al contrario, ambienti sporchi, umidità e temperature non controllate possono essere rischiosi, soprattutto nei pazienti più compromessi. Non è accettabile che le nostre strutture ospedaliere debbano affrontare problemi simili». Per questo, «chiediamo alla giunta regionale di prendere provvedimenti per risolvere quanto prima la questione e garantire ai pazienti dializzati e agli operatori sanitari condizioni di cura e di lavoro dignitose, senza ulteriori disagi», conclude il presidente Latini.

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