ANCONA – Arretramento ferroviario al centro della polemica. L’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Baldelli, interviene sulla questione evidenziando che «la Regione Marche procede a pieni giri sulla giusta direzione per lo sviluppo Pesaro e della sua provincia mentre altri conducono improduttive guerre personali e isolazioniste».
Una risposta al sindaco di Pesaro Matteo Ricci che aveva parlato, in un post su Facebook, di pregiudizio verso Pesaro Urbino da parte della Regione, chiamando in causa non solo il nodo infrastruttura,a anche la sanità.
«Ma quale pregiudizio su Pesaro – entra a gamba tesa Baldelli -. La Giunta Acquaroli ha messo in campo competenze, risorse e un’attenzione senza precedenti nei confronti di una città e una provincia che pagano a caro prezzo, rispetto agli altri territori, la mancata visione su sanità, infrastrutture e sviluppo economico da parte di chi ha governato le Marche negli scorsi decenni. Oggi, la regione procede a pieni giri sulla giusta direzione per lo sviluppo di Pesaro e provincia, mentre altri si attardano in improduttive guerre personali e isolazioniste, tentando maldestramente di rovesciare la realtà, abbandonandosi ad atteggiamenti scomposti e dannosi rispetto al ruolo che ricoprono».
L’assessore cita le parole di Calimero nei Caroselli «“E’ un’ingiustizia però”», un «ritornello che non pensavamo dover ascoltare dal primo cittadino della seconda città delle Marche. Ma forse questo nervosismo nasce dal fatto che Pesaro e provincia stanno ottenendo risultati che a parole qualcuno ha narrato per decenni ma che non ha mai ottenuto. Innanzitutto, la città di Pesaro avrà finalmente il suo nuovo ospedale, moderno, efficiente, rispondente alle esigenze dei cittadini. Esigenze invece tradite dall’approccio fallimentare sulla Sanità che i compagni di partito del sindaco pesarese hanno portato avanti nonostante i fallimenti collezionati. Prova lampante i dati emersi dallo studio che la Regione per la prima volta, in collaborazione con la Politecnica delle Marche, ha elaborato sulla sanità marchigiana. Un approccio serio che sarà la base scientifica delle scelte strategiche volte a mandare in soffitta la precedente rovinosa visione, capace solo di diminuire la qualità delle prestazioni e di amplificare la mobilità passiva, costringendo tanti pesaresi a emigrare altrove per curarsi».
Baldelli fa notare che «la provincia di Pesaro-Urbino vanta 3 assessori regionali su 6, con deleghe “pesanti” quali Edilizia Sanitaria, Infrastrutture, Commercio, Agricoltura, Lavoro, tanto per citarne alcune. Una rappresentanza forte e qualificata, a testimonianza di come il presidente Acquaroli abbia voluto far fronte a una situazione di estremo disagio in cui era scivolata la nostra provincia, penalizzata negli ultimi anni rispetto alle altre province marchigiane che hanno invece potuto giovare di alcuni interventi di prospettiva e crescita. Uno su tutti: la Quadrilatero che ha prodotto uno sviluppo straordinario nei territori tra le province di Ancona e Macerata».
L’altro aspetto che sottolinea l’assessore Baldelli è quello che «Pesaro-Urbino ha visto risorgere dalle ceneri importanti infrastrutture, dopo 40 anni di “bla bla” con cui qualcuno aveva riempito di chiacchiere le pagine dei giornali ma prodotto zero chilometri di opere. A partire dalla Fano-Grosseto passando per la Pedemontana delle Marche ferma dal 1999. Arterie che, grazie al gioco di squadra della Giunta Acquaroli, stanno uscendo dai cassetti per prendere forma. Sulla questione della Ferrovia Adriatica, infine, la Giunta Acquaroli ha dimostrato di essere statasempre un passo avanti rispetto alle posizioni di arroccamento del sindaco pesarese, che più volte ha dovuto riallinearsi alle posizioni più avanzate e innovative della Regione, volte a realizzare l’opera per fasi, rafforzando il potenziamento infrastrutturale di Pesaro e moltiplicando gli investimenti sulla fascia costiera pesarese».
Secondo l’assessore con delega alle Infrastrutture «basterebbero queste tre considerazioni per comprendere come sia stonato il vittimismo di chi ha scelto di non partecipare personalmente ai lavori collegiali della Regione Marche con tutta la filiera istituzionale. Come quelli sulla Ferrovia Adriatica e sull’Area Vasta e la Legge 13, disertati da chi, diversamente dagli altri suoi colleghi, ha preferito farsi sostituire da collaboratori. Da parte sua – conclude -, la Regione Marche continuerà determinata nell’azione di rilancio di Pesaro, superando qualsiasi tendenza isolazionista di chi, anziché fare squadra, preferisce indugiare nella propria autoreferenzialità, scegliendo di affrontare in solitaria temi fondamentali, come sanità, infrastrutture e sviluppo economico».
Sulla questione dell’arretramento della ferrovia adriatica interviene anche il capogruppo in Consiglio regionale del Pd, Maurizio Mangialardi che nel commentare la richiesta avanzata dal presidente Francesco Acquaroli al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini di avviare l’arretramento della ferrovia adriatica partendo dal tratto Pesaro-Falconara, fa notare che è «positivo che la Regione Marche abbia deciso di capitalizzare i risultati ottenuti dal Comune di Pesaro».
«Ci rallegriamo – spiega il dem – che il presidente Acquaroli, almeno per una volta, abbia trovato il buon senso di prendere nettamente le distanze dai suoi e abbia assunto la linea che da tempo il Partito Democratico indica in merito al tema dell’arretramento della ferrovia adriatica. Per fortuna, oggi appaiono un brutto ricordo le parole cariche di astio e rancore del capogruppo di Fratelli d’Italia, che accusò il sindaco di Matteo Ricci di curare solo il proprio orticello di fronte allo stanziamento di 1,2 miliardi euro assegnato dal governo a Pesaro. Un finanziamento ottenuto grazie alla capacità dell’Amministrazione pesarese di mettere in campo progettualità di grande prospettiva, che offre a tutta la regione l’opportunità di ripensare la propria dotazione infrastrutturale e potenziare la mobilità leggera e sostenibile per cittadini e turisti».
Secondo Mangialardi «per Ciccioli è un pesante smacco, ma il fatto che la Regione Marche abbia deciso di cogliere proficuamente il lavoro svolto dal sindaco Ricci per sostenere concretamente l’arretramento del tratto ferroviario compreso tra Pesaro e Falconara è certamente una buona notizia. Ci aspettiamo ora che il presidente Acquaroli spenda parole chiare anche a difesa del Waterfront e dell’uscita a nord del Porto di Ancona e istruisca l’iter per iniziare a programmare subito un nuovo tracciato per lo spostamento verso l’interno dei binari per tutta la regione partendo dalla linea Marotta-Senigallia-Montemarciano».