ANCONA – Criminalità, piccola e grande, il post sisma dove l’attenzione sarà elevata e un operato che si baserà sulla parola lealtà. Si è presentata con queste priorità il nuovo procuratore capo della Repubblica di Ancona Monica Garulli, 55 anni, nata in Svizzera poi trasferita nell’urbinate. Il magistrato, che arriva da Pesaro dove era sostituto procuratore, sì è insediato oggi con la cerimonia ufficiale all’aula 1 di Palazzo di Giustizia. «La mia attenzione sarà sulla criminalità, quella micro e quella di tutto il distretto esteso a tutta la regione – ha detto Garulli – compresa la ricostruzione del post sisma. Sono consapevole che ho tutto da imparare e sono consapevole della difficoltà del mio incarico dove la parola a cui farò riferimento sarà lealtà». Il nuovo procuratore si troverà a lavorare in un territorio, come ha sottolineato Piergiorgio Morosini del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), dove si è alzato il livello di guardia per la presenza della criminalità organizzata. «Un territorio dove il mancato rispetto delle regole – ha aggiunto Morosini – può mettere in crisi la qualità di questa terra».
GARULLI. Sposata con il presidente di sezione del Consiglio di Stato, tre figli, è entrata in magistratura nel 1993 dopo gli studi in Legge ad Urbino. Il caso Annibali, l’avvocatessa sfigurata dall’acido, e l’omicidio del benzinaio Andrea Ferri sono stati tra i grandi casi seguiti dalla Garulli mentre era magistrato a Pesaro. Nel suo passato c’è anche un anno alla procura di Palermo con Gian Carlo Caselli, dove ha trattato processi relativi alla criminalità organizzata, e si è occupata della commissione tributaria per fatti di corruzione e concussione dove fu coinvolto un giudice. Tra le difficoltà subito accertate dalla Garulli quella del personale amministrativo. «C’è una carenza che rischia di gravare sull’operato – ha detto il nuovo procuratore – una scopertura del 36%, allarmante per una organizzazione futura che mi appresterò subito a fare».
Nominata dal Csm, Garulli arriva otto mesi dopo i saluti di Elisabetta Melotti, a capo della Procura fino al dicembre scorso (leggi l’articolo). Attualmente il ruolo era coperto, come facente funzioni, dal sostituto procuratore Irene Bilotta. Dopo i saluti Il procuratore generale Sergio Sottani le ha dato il benvenuto sottolineando di essere «contento che sia una donna a ricoprire questo ruolo perché raccogliamo così l’invito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la giusta rappresentanza di genere». Il presidente del tribunale Giovanni Spinosa ha salutato Garulli ricordando come andrà a capo di una Procura che «raccoglie oltre un terzo del carico penale del distretto e muove migliaia di fascicoli». «Abbiamo avviato un percorso importante – ha aggiunto Spinosa – molto difficile per il settore penale ma al quale oggi riusciamo a dare risposte più puntuali».
PERICOLO. Anche nelle Marche ci sono migliaia di operazioni finanziarie sospette che impongono una guardia alta sulla criminalità organizzata. Lo ha ha scandito Morosini rivolgendosi al delicato compito che il nuovo procuratore andrà a ricoprire. «C’è un radicamento di gruppi criminali di varia natura etnica – ha aggiunto il rappresentante del Csm – che minacciano la sicurezza dei cittadini».