ANCONA – Questione di convenienza, nient’altro. Questione di target, che può essere in linea o meno con l’offerta di alcuni esercizi del centro città. È su questo ragionamento che alcuni commercianti hanno deciso di non aprire domenica (10 Aprile) con la prima toccata della Msc ad Ancona. Chi non trova giovamento dal flusso turistico dei croceristi sono più che altro le boutique di fascia alta. Tutto il resto, invece, è in piena operatività: le grandi catene in primis, il commercio più generalista e ovviamente bar e ristoranti.
A macchia di leopardo
Sarà una domenica caratterizzata dalle aperture a macchia di leopardo. Intanto una cosa è certa: non ci sarà la tanto temuta serrata del commercio. I croceristi possono stare tranquilli che la città è pronta ad un’accoglienza tra le migliori. Manca solo un segmento di offerta che, però, già in passato non è risultata essere di interesse per i cruisers. «Altre volte siamo rimasti aperti – afferma Toni Tanfani della boutique Gisa – ma da noi non entrava nessuno. Quindi restare aperti per un’affluenza di clienti quasi nulla non conviene proprio». Dello stesso avviso Giorgio Pavani della boutique Lay Line secondo cui «le crociere sono sempre le benvenute in città – dice il commerciante – è fondamentale che ci siano per una movimentazione che fa bene al tessuto economico, ma il target non è in linea con il nostro prodotto. Quindi credo proprio che terremo chiuso». Di tutt’altro auspicio, invece, gli esponenti di un prodotto più generalista. «Noi abbiamo sempre lavorato molto bene nei giorni in cui approdano le crociere – conferma Gianmarco Trubbiani, titolare del negozio di abbigliamento Miss Love – anche se non è quello il nostro core business, è pur sempre un indotto in più che risulta determinante». Da tenere conto, comunque, che buona parte dei commercianti del centro di solito sono aperti la domenica. «Infatti a noi cambia poco – afferma Paola Meldolesi, titolare del noto negozio di articoli sportivi – e non è che i croceristi portino chissà che valore aggiunto. Però noi ci siamo e faremo la nostra parte».
Questione di gusti
E anche sul food non tutti gli operatori sono convinti di trarre vantaggi dall’arrivo delle navi da crociera. Sembrerebbe, infatti, che anche in questo campo le scelte siano da imputare ad una quesitone di gusti. «I nostri piatti tipici della tradizione locale non sempre fanno centro con i turisti delle crociere – dice Giordano Andreatini della trattoria Calrice – di solito preferiscono delle proposte meno ricercate e più alla portata di tutti». Teoria ampiamente confermata da Simone Boari di Rosa Food: «Il nostro menù ha un’ampia scelta in grado di accontentare qualsiasi fascia di cliente – spiega l’esercente – e infatti lavoriamo sempre molto bene quando arrivano le crociere. Trovo che sia fondamentale per la città avere una relazione intensa con il porto. Senza questo tipo di dinamiche la città morirebbe». E poi c’è chi si trova all’esordio con l’esperienza delle domeniche delle crociere. «Per noi è il primo anno – afferma Sara Ambrosio, titolare del ristorante Amarcord che si affaccia sul porto – il nostro locale ha la fortuna di essere posizionato proprio all’imbocco del porto, quindi i turisti ci trovano subito appena entrano in città. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma non so cosa aspettarmi. Vedremo. In ogni caso ben vengano le crociere, sono sicuramente un’opportunità in più per la città e per il tessuto economico».