ANCONA – Il 17 maggio Msc Sinfonia arriverà ad Ancona e partirà ufficialmente la nuova stagione crocieristica con “Welcome to Ancona”, il progetto di accoglienza coordinato dalla Camera di Commercio. Anche quest’anno Ancona si conferma una tappa fondamentale per gli itinerari di Msc Crociere che approderà nello scalo dorico con Msc Sinfonia 28 volte trasportando nel capoluogo marchigiano oltre 60mila passeggeri. La nave, dopo il 17 maggio, partirà per crociere settimanali ogni venerdì, fino al 22 novembre.
In totale saranno invece 46 le toccate, comprese quelle di altre compagnie di navigazione, contro le 40 dell’anno scorso. Ma come si sta preparando la città ad accogliere la nuova ondata di crocieristi e turisti? Il primo biglietto da visita, corso Garibaldi, non è sicuramente dei migliori. Le isole di arredo perdono pezzi. Alcuni strati della lastre si sono staccati ed è emerso il bianco sottostante. Inaugurate due anni e mezzo fa, queste isole sono già vecchie. Erano state definite “tecnologiche”, ma praticamente non è mai stato attivato l’apparato multimediale di cui sono dotate e le pareti sono state scambiate per una lavagna, con scritte e scarabocchi. L’Amministrazione ha scelto l’acciaio corten come materiale delle isole perché richiamerebbe i materiali dei cantieri navali, ma un turista questo collegamento non lo farà mai e vedrà solo un arredo sporco e arrugginito.
Non se la passano meglio le panchine che, una volta erano bianche e ora sono sporche e imbrattate con pennarelli e scritte. Uno scarabocchio con un pennarello nero è solo l’ultimo lasciato, in ordine di tempo, in una delle panchine del centro storico. Siamo nella parte alta del corso principale, vicino a piazza Cavour, e c’è chi si è divertito a imbrattarla, anche macchiandola con pennarelli color arancione e rosa. Qualcuno le pulirà prima dell’arrivo della stagione estiva? Andiamo più avanti e incontriamo i portici di piazza Cavour, anche questi imbrattati con scritte ed escrementi di piccioni. A nulla è servito il restyling di piazza Cavour, i portici continuano ad essere simbolo di abbandono, incuria e sciatteria. Sono passati anni e il Comune ancora non ha pitturato le colonne.
Proseguiamo e ci imbattiamo in via della Loggia, piena di buche e rattoppi. L’intenzione del Comune è sistemarla pavimentandola con blocchetti di pietra arenaria, ma siamo ancora alla fase progettuale e, nel frattempo, la strada non sarà asfaltata. Quest’estate, quindi, rimarrà come è adesso e, attenzione ad appoggiarsi anche sul parapetto del Lungomare Vanvitelli. Alcuni pezzi potrebbero cadere di sotto. Il parapetto è infatti quasi tutto rotto, con crepe profonde e interi pezzi di pietra staccati. L’assessore Manarini assicura che sarà sistemato con i fondi dell’Iti Waterfront 3.0. C’è tempo, meglio non sporgersi. E la situazione peggiora se si percorre la passerella che conduce agli scavi archeologici del porto traianeo. Qui le tettoie a copertura delle strutture con il tempo sono collassate e, tra ferri arrugginiti ed erbaccia, è difficile capire dove sono i magazzini traianei.
Prendiamo l’ascensore di Palazzo degli Anziani e saliamo verso il duomo. Nei bagni lungo lo Scalone Nappi, a parte la puzza di urina, gli orinatoi sono sporchissimi, le porte imbrattate con scritte e scarabocchi e un bagno è addirittura chiuso per guasto, ma proseguiamo all’interno del parco del Cardeto. Durante la scorsa stagione estiva, la nuova escursione inserita tra i pacchetti proposti da Msc è stata proprio l’hiking tour al Cardeto che sarà confermato anche quest’anno. Qui c’è molto da lavorare, innanzitutto perché il parco è diviso a metà dopo la caduta di alcuni massi prima di Natale dall’arco del belvedere Pablo Neruda. Da alcuni mesi l’arco è stato transennato e, nonostante alcuni abbiamo rotto la rete di sicurezza per passare e raggiungere l’altra parte del parco, è ancora vietato il passaggio. Per il resto, se l’erba è stata tagliata recentemente, durante l’anno gli sfalci dovrebbero essere più frequenti e le panchine, i pannelli e i muri imbrattati dai vandali dovrebbero essere puliti periodicamente. Quando si entra nel parco, poi, il pannello indica che si possono vedere faro ottocentesco, Polveriera, Campo degli ebrei, Cimitero degli inglesi, Bastione di San Paolo, manufatto militare ottocentesco (deposito del tempo). In realtà, nel resto dell’anno, è aperto solo il Campo degli ebrei e, in alcuni mesi, la Polveriera. Gli altri sono sempre chiusi.
È necessaria anche una maggiore attenzione verso i monumenti. Sono ormai anni che, davanti al Museo Archeologico, la targa che spiega che ci troviamo di fronte al foro romano è sbiadita, quasi illeggibile da quanto è stata deteriorata dal passar del tempo e della pioggia. Ancora non è stata sostituita. E non è cambiato nulla neanche in piazza san Francesco, ancora utilizzata come un parcheggio, nonostante il divieto di sosta. Se percorriamo invece via Papa Giovanni XXIII che, conduce al duomo, i marciapiedi della strada panoramica sono interrotti più volte da transenne. Ad esempio, in corrispondenza del curvone all’altezza di piazza del Senato, una porzione di muro e la ringhiera sono collassate e l’area è stata tutta transennata. E proprio in piazza del Senato, qualcuno si è divertito ad imbrattare tutti i cartelli stradali e quelli che indicano la toilette e gli orari della fermata dell’autobus, ma sono stati macchiati con un pennarello blu anche lo specchio stradale e la macchinetta per pagare la sosta. Su tutti è stato scritto il nome “Manuelita” e in alcuni anche delle bestemmie.