Ancona-Osimo

Ancona, l’arte rubata in mostra sul bus: brocche e una testa mozzata

Ha incuriosito l’iniziativa “Tornati per tutti”, che ha portato in piazza Cavour, reperti storici recuperati negli anni dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale

Uno degli oggetti esposti ad Ancona

ANCONA – Brocche, teste e vasi, tutti a bordo di un bus che ha 45 anni. Ha incuriosito l’iniziativa “Tornati per tutti”, che oggi ha portato ad Ancona in piazza Cavour, reperti storici recuperati negli anni dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale perché detenuti illegalmente da collezionisti come soprammobili in casa propria. Un’arte rubata e recuperata fino ad essere restituita a musei e centri documentali e visibili così  a tutti.
L’esposizione dei cimeli archeologici è iniziata questa mattina, a bordo del mezzo 118 di Conerobus, con la collaborazione anche dell’istituto d’arte Mannucci e della Soprintendenza alle Belle Arti regionale. 

Una occasione unica per visionare oggetti d’arte trafugati, sottratti alla collettività per finire illegalmente nelle case di collezionisti privati. 

Ilaria Venanzoni
Ilaria Venanzoni

«Un viaggio indietro nel tempo – ha spiegato Ilaria Venzanzoni,  sovrintendente che ha accolto i curiosi a bordo bel bus per spiegare i reperti presenti – con oggetti sia autentici sia falsi perché capita di imbattersi anche in reperti falsi commercializzati per veri. La particolarità è che le teche sono aperte e i reperti si possono toccare».

A bordo c’era una brocca del settimo secolo avanti Cristo, recuperata da un’operazione dei carabinieri fatta in provincia di Ancona. Poi un enigmatico volto di ragazzo, un kouros, scolpito in pietra. «Questo reperto ha meritato approfondimenti – ha detto l’esperta Venanzoni -. Perché la parte anteriore è del sesto secolo avanti Cristo e la posteriore del quinto. O è un falso o un autentico in fase di passaggio tra le due epoche. Non è stato possibile stabilirlo».

Per Muzio Papaveri, presidente di Conerobus, è stato piacevole aderire all’iniziativa. «Abbiamo la fortuna di avere questo autobus che ha 45 anni ben portati – ha detto -. Ciò ci permette di essere presenti per dare alla cittadinanza la possibilità di vedere dei reperti altrimenti inaccessibili. Anche le iniziative culturali sono un servizio ai cittadini. L’intenzione è quella di dare una periodicità a mostre di questo tipo».

Ha collaborato all’allestimento il professore Massimo Ippoliti, insegnante di discipline plastiche all’istituto d’arte di Jesi.

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