Ancona-Osimo

Assegno unico universale per i figli, ecco a chi conviene e chi può chiederlo. Lo spiega il consulente del lavoro

La misura tanto attesa dalle famiglie andrà a sostituire i contributi attualmente in vigore, incluso l'assegno "ponte" partito a luglio di quest'anno e destinato a titolari di partita Iva, reddito di cittadinanza e disoccupati. Ma i benefici non saranno gli stessi del passato

ANCONA – Saranno modulati in base all’Isee gli importi dell’Assegno Unico e Universale, il contributo destinato alle famiglie con figli la cui entrata in vigore è slittata da gennaio a marzo 2022. Si tratta di una misura molto attesa dai genitori, che andrà a sostituire i contributi attualmente in vigore, incluso l’assegno “ponte” partito a luglio di quest’anno e destinato a titolari di partita Iva, reddito di cittadinanza e disoccupati.

I contributi

In pratica alle famiglie con Isee sotto i 15 mila euro spetteranno 175-180 euro a figlio, 250-260 dal terzo figlio in poi, un contributo che si riduce progressivamente al crescere del valore Isee, tanto che con Isee oltre i 40 mila euro spettano 40-50 euro a figlio.

Roberto Di Iulio, presidente del Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Ancona

«L’Assegno Unico e Universale è una delle principali novità che interesserà moltissime famiglie italiane – commenta Roberto Di Iulio, presidente del Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Ancona – . Obiettivo della misura, quello di unificare e potenziare i contributi esistenti a sostengo delle famiglie con figli a carico. È definito universale in quanto spetterà a tutte le famiglie con figli senza distinzione tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi».

L’Assegno, spiega, «sostituirà varie misure di sostegno attualmente in vigore, tra queste le più significative sono gli Assegni per il Nucleo Familiare, gli Assegni per le famiglie numerose, le detrazioni Irpef spettanti per i figli a carico. Ne avranno diritto anche i lavoratori autonomi che sino ad ora non hanno mai potuto accedere alla platea degli aventi diritto agli Assegni per il Nucleo Familiare gestito dall’Inps e quindi la platea è significativamente più ampia».

A chi viene riconosciuto?

«L’assegno – spiega Di Iulio – è riconosciuto per ciascun figlio minorenne a carico, ma anche per i maggiorenni sino a 21 anni  spiega – purché frequentanti un percorso di formazione scolastico o professionale o un corso di laurea. Si supera la soglia dei 21 anni solo se il figlio è disabile e risulti a carico del richiedente».

Per chi i vantaggi?

Secondo alcune proiezioni l’Assegno Unico «determinerebbe un incremento rispetto alle attuali provvidenze per la maggior parte delle famiglie, se non altro per l’ampliamento della platea degli aventi diritto». Secondo il consulente del lavoro, il meccanismo di calcolo dovrebbe dare «risultati positivi a tutti coloro che percepiscono redditi bassi e alle famiglie numerose» che con le attuali regole delle detrazioni «si vedevano spesso negato o fortemente ridotto l’impatto delle detrazioni d’imposta che non possono superare mai la quota dell’Irpef dovuta».

E gli svantaggi?

Di Iulio sottolinea che «si troveranno invece in una condizione peggiorativa i nuclei familiari con figli a carico di età superiore ai 21 anni che oggi possono fruire delle detrazioni d’imposta, le coppie di fatto che oggi per il calcolo degli Assegni Nucleo Familiare possono computare il solo reddito del richiedente e non quello dell’altro genitore mentre ora, nella determinazione dell’Isee, dovranno considerare i redditi di entrambi i genitori. È pertanto evidente – conclude – che la valutazione dell’impatto dovrà essere fatta caso per caso. Le variabili sono molte e le basi di partenza per calcolare l’importo spettante ad ognuno sono profondamente diverse da quelle sino ad ora utilizzate per la corresponsione delle misure di prossima abrogazione».

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