Ancona-Osimo

Assemblea Anci Marche, Mancinelli sul Pnrr: «Basta ai dibattiti generali, bisogna stringere i bulloni» – VIDEO

Dal Pnrr all'emergenza Ucraina, tanti i temi affrontati sul tavolo dell'assemblea alla quale ha preso parte anche il presidente Decaro e il capo della Protezione civile Curcio

Valeria Mancnelli
Valeria Mancnelli, presidente Anci Marche

ANCONA – Dalle gestione dei fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), passando per il post sisma, per arrivare fino all’emergenza umanitaria aperta dal conflitto in Ucraina. Sono stati numerosi i temi sul tavolo dell’assemblea annuale di Anci Marche che ha visto la presenza di 160 sindaci, a testimonianza di quanto siano sentiti i temi al centro del dibattito, “Comuni oggi: problematiche, prospettive e azioni comuni per il presente e il futuro degli enti locali”.

Assemblea tornata in presenza dopo due anni di pandemia, all’Università Politecnica delle Marche, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente nazionale Anci, nonché sindaco di Bari, Antonio Decaro, il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il rettore UnivPm Gian Luca Gregori, il prefetto di Ancona Darco Pellos, il capo della Protezione civile regionale Stefano Stefoni.

La presidente di Anci Marche, Valeria Mancinelli, palando con giornalisti a margine dell’evento ha sottolineato la necessità di mettere a terra rapidamente le ingenti risorse del Pnrr, quasi 40 miliardi di euro, fondi che «stanno arrivando» e che impongono «tempi strettissimi». «Basta ai dibattiti generali» ha detto Valeria Mancinelli, sottolineando che bisogna «stringere “i bulloni”» e intervenire in modo da «riuscire a fluidificare il processo di spesa, la messa a terra». delle risorse.

Il tema del personale, con le figure professionali necessarie agli enti locali, per Mancinelli è cruciale nella cornice attuale, anche nell’ottica di stringere il cerchio sulle tempistiche. In questa fase, secondo la presidente regionale Anci occorre «concentrarsi sui temi essenziali per riuscire a spenderli i soldi: a spenderli ovviamente bene e a spenderli nei tempi che il Pnrr comporta».

Il tavolo dei relatori all’assemblea annuale Anci Marche 2022 (da sinistra Gregori, Decaro, Mancinelli, Pistarelli)

Ma tra rincari, inflazione e crisi energetica il rischio è che l’iter si areni, per questo la sindaca di Ancona ha spiegato che «occorre introdurre meccanismi per evitare che poi non ci siano le condizioni per fare i lavori. Stessa questione anche per la ricostruzione post sisma» anche se grazie all’ordinanza del Commissario Legnini per l’adeguamento dei prezzi «un passo avanti c’è stato» ed «è stato importante farlo in tempo, non dico reale, ma quasi reale». Plaudendo all’operato della struttura commissariale, Mancinelli ha aggiunto: «Il Commissario Legnini? È tutta un’altra cosa, che il Signore ce lo conservi».

E sul Pnrr sI è concentrato anche l’intervento del presidente nazionale Anci, Antonio Decaro secondo il quale con il caro bollette e l’inflazione in crescita «abbiamo sicuramente dei problemi non solo sulle opere del Pnrr, ma anche sulle altre opere che i comuni continuano a gestire e per le quali, per fortuna, le risorse del Piano sono aggiuntive rispetto a quelle che spendiamo quotidianamente per le opere pubbliche».

«Il governo – ha aggiunto proseguendo sul tema dei rincari – ha messo questo tema al primo posto, perché rischiamo di avere alcune aziende che lasciano i cantieri». Secondo il sindaco di Bari da un lato c’è «una norma che ci ha permesso di modificare i contratti attraverso una sorta di variazione dei prezzi, dall’altro stiamo chiedendo al governo di mettere ulteriori risorse. L’aumento dei costi rischia di impedire la realizzazione di opere finanziate con il Pnrr».

Antonio Decaro, presidente Anci Nazionale

E proprio sulla gestione dei progetti e dei fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza, il ruolo dei comuni e dei sindaci è «determinante: ci sono 40 miliardi per gli enti locali, che storicamente rappresentano il soggetto attuatore che contribuiscono maggiormente alla spesa pubblica per investimenti nel nostro Paese». Decaro ha rimarcato che nel 2019 sono state utilizzate dai comuni «il 25% delle risorse per opere pubbliche» ed ha sottolineato che l’Anci, per stringere sui tempi, ha chiesto al governo di «semplificare l’assegnazione delle risorse e le procedure relative alla progettazione, alle autorizzazioni e alle gare».

Dall’altro lato ha rimarcato che grazie a quanto ruota attorno al Pnrr «sono arrivate anche opportunità di assunzione in deroga ai paletti del 2009 e con assunzioni specifiche fino al 2026». L’auspicio del presidente nazionale Anci è stato quello che «le assegnazioni avvengano tutte entro il mese di giugno, che è la data che abbiamo dato al governo. Poi sarà onere dei sindaci e nostra responsabilità riuscire a trasformare le idee e i progetti in opere pubbliche entro il 2026 e che aiuteranno a cambiare il nostro Paese, facendolo diventare più equo e più giusto e non a farlo tornare com’era nel 2019».

Nel corso del suo intervento il presidente Decaro ha posto più volte l’accento sul ruolo del sindaco quale «terminale più esposto della Repubblica», in tal senso ha sottolineato che i primi cittadini sono l’avamposto al quale si rivolgono i cittadini anche per i problemi che non sono di competenza del Comune. «I sindaci non cercano dei privilegi – ha detto riferendosi al fatto che i primi cittadini non possono svolgere il terzo mandato -, vorremmo essere trattati come le altre figure istituzionali», in tal senso ha evidenziato che «i sindaci non possono candidarsi al parlamento, hanno un limite di due mandati che nessun’altra figura istituzionale ha e, soprattutto, c’è un tema di responsabilità». «Non si può essere responsabili di cosa accade all’interno di un comune per il solo fatto di essere sindaco», e ancora «non vogliamo immunità e impunità, cerchiamo di avere un limite preciso rispetto alle nostre responsabilità. Se poi un sindaco dovesse sbagliare pagherà le conseguenze, anche più degli altri perché tradisce il consenso e la fiducia dei propri concittadini».

Rivolgendosi agli studenti presenti, molti aspiranti ingegneri «quindi miei futuri colleghi», scherzando ha detto «se vi va male vi fanno fare il sindaco come me», per poi puntualizzare subito che «fare il Sindaco è un grande privilegio» dal momento che un primo cittadino può «aprire una scuola, una palestra, assegnare una casa a chi non ce l’ha e soprattutto godere della fiducia dei nostri concittadini e della nostra comunità». Per la Regione Marche è intervenuto il capo di gabinetto Fabio Pistarelli che per conto del presidente Francesco Acquaroli ha ricordato «l’importanza di avere occasioni di confronto e riflettere sul lavoro che va fatto fianco a fianco tra Comuni e Regione Marche».

Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile

L’emergenza ucraina è stata al centro di uno specifico focus su “Il Sistema Paese a favore della popolazione Ucraina: il ruolo dei Comune nelle attività di accoglienza ed assistenza” al quale hanno preso parte oltre al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il prefetto di Ancona Darco Pellos, il capo area welfare immigrazione di Anci Luca Pacini, la dirigente Direzione Politiche Sociali della Regione Marche Maria Elena Tartari e l’assessore Emma Capogrossi, delegata welfare Anci Marche.

Il capo della Protezione Civile ha sottolineato che «i comuni sono in prima fila reagendo a una situazione imprevista con grande generosità», mentre parlando del lavoro in corso ha spiegato che «il collegamento per la gestione dell’accoglienza è un sistema integrato che parte dal Governo che arriva ai territori». Toccando il tema della ricostruzione post sisma ha detto che «il tema Cas è un sistema essenziale nell’emergenza». «Dobbiamo porci il tema fino a quando la gestione emergenziale sia opportuna – ha detto – . Il tavolo è aperto e lo devono decidere tutti gli attori coinvolti stabilendo il timing».