ANCONA – Vigileranno con «gentilezza» i 60 mila assistenti civici che saranno reclutati con il bando della Protezione Civile per controllare che venga rispettato il distanziamento sociale nei luoghi dove potrebbero crearsi assembramenti, quindi parchi, spiagge, piazze, locali e zone della movida. Ed è proprio la movida “indisciplinata” a preoccupare maggiormente i sindaci che lo scorso weekend hanno riscontrato comportamenti scorretti.
«Il bilancio del rispetto delle prescrizioni anti-contagio dopo il weekend appena trascorso costringe i sindaci a riflettere sui fenomeni di assembramento nonostante molti operatori si siano dimostrati estremamente collaborativi – dichiara Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche –. Come Anci Marche abbiamo contribuito alla redazione dei protocolli condivisi con la Regione Marche e con le associazioni di categoria per riaprire in maniera sicure per la salute di tutti. Come Comuni abbiamo concesso ulteriori spazi pubblici agli esercenti esentando la Tosap e la Cosap. La preoccupazione che mi è stata tuttavia espressa da molti sindaci per quanto accaduto nelle proprie città ci deve far riflettere anche nei confronti di un’eventuale rimodulazione di orari e modalità delle aperture perché c’è grande apprensione e dobbiamo mettere in atto tutte le misure preventive per evitare un nuovo aumento dei contagi. Ecco perché è importate monitorare con grande attenzione per eventuali ricalibrature che tengano conto della situazione in ogni città».
Per Anci Marche è indispensabile attenersi alle regole imposte, evitando assembramenti e tutte quelle situazioni che non garantiscono il corretto distanziamento sociale di almeno un metro, sia al chiuso che all’aperto.
«Il sistema dei volontari della Protezione civile, che per tutto il weekend si sono adoperati per vigilare sulla corretta osservanza delle prescrizioni previste è una strada che può essere percorsa ed un’ulteriore testimonianza di infaticabile generosità da parte di questi “angeli”» commenta il presidente Mangialardi.
Va in questa direzione il bando della Protezione Civile, frutto dell’accordo raggiunto tra il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il presidente dell’Anci Antonio Decaro. I 60 mila assistenti civici saranno volontari e aiuteranno le autorità locali a gestire la “Fase 2” dell’emergenza Coronavirus. Il bando, che sarà pubblicato in settimana, è rivolto a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, ai percettori di reddito di cittadinanza o a chi usufruisce di ammortizzatori sociali. Sarà poi la stessa Protezione Civile ad informare le Regioni sulla disponibilità degli assistenti civici e saranno i sindaci ad impiegarli per attività sociali.
I “controllori” dovranno far rispettare le regole sul distanziamento sociale per evitare assembramenti in parchi, spiagge, piazze e locali, nonché offrire assistenza alle persone più fragili. Non potranno fare multe ma potranno segnalare eventuali inosservanze alla Polizia Locale. Indosseranno una casacca blu con la scritta “assistente civico” che li renderà riconoscibili dai cittadini. Tutti gli “assistenti civici” svolgeranno il loro lavoro a titolo gratuito per un massimo di 16 ore a settimana, distribuite in 3 giorni, sulla base delle disposizioni fornite dai Comuni. Saranno coperti da una polizza assicurativa dell’Inail.
«Sarà pubblicato nelle prossime ore un bando della Protezione Civile per selezionare volontari che, dopo aver aiutato a consegnare la spesa o i medicinali a chi non poteva uscire di casa nella fase di emergenza, in questa nuova fase stanno facilitando gli accessi contingentati ai parchi e ai mercati, e che alla riapertura delle spiagge potranno spiegare le regole per l’accesso svolgendo le attività che i volontari hanno svolto in questi mesi tenendo in piedi le nostre comunità – spiega il presidente Anci, Decaro -. Il bando sarà utile a trovarne di nuovi, visto che, con il progressivo ritorno al lavoro, molti di coloro che si sono prestati nel primo periodo di emergenza, non hanno più la stessa disponibilità di tempo».