Ancona-Osimo

AssoArtisti: «Falsa ripartenza della cultura e dello spettacolo dal vivo»

Il coordinatore Elio Giobbi: «Sono necessari ulteriori ammortizzatori per i lavoratori e nuove forme di sostegno e incentivo per tutta la filiera»

ANCONA – AssoArtisti denuncia la «falsa ripartenza» dello spettacolo dal vivo e presenta una serie di richieste per i lavoratori e le imprese. Il coordinatore nazionale Elio Giobbi ha infatti partecipato attivamente fin dal lockdown ai tanti “tavoli” del Forum Arte e Spettacolo, di cui fanno parte altre 50 sigle nazionali di categoria per gli artisti e, il 13 ottobre, il Forum ha scritto al MiBACT, al Ministero Del Lavoro e Delle Politiche Sociali, al Ministero Economia e Finanza, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero della Salute.

«Abbiamo proposto urgenti misure concrete per dare un po’ di ossigeno al nostro settore arte, cultura, spettacolo in questi drammatici mesi. Quasi tutti i settori hanno riaperto a maggio e giugno, mentre per noi è stata solo una falsa ripartenza, con il 90% degli eventi estivi, normalmente programmati, che sono andati irrimediabilmente perduti, con la quasi totalità dei lavoratori del settore dello spettacolo che ha perso il lavoro e numerose imprese del comparto che hanno chiuso», afferma Elio Giobbi, coordinatore nazionale dell’AssoArtisti-Confesercenti, associazione di rappresentanza nei settori musica, spettacolo, cinema, teatro, danza, arti visive.

Giobbi spiega che «serve un’urgente presa di coscienza, supportata da azioni concrete e immediate, da parte delle istituzioni affinché questo processo devastante venga bloccato. Sono quindi immediatamente necessari ulteriori ammortizzatori per i lavoratori e nuove forme di sostegno e incentivo per tutta la filiera, riparametrata in base a tutto il lavoro fatto nel 2019. Una particolare attenzione anche al piano di investimenti previsti dal Next Generation EU (cosiddetto “recovery fund”): abbiamo chiesto insieme al Forum Arte Spettacolo che venga aperto un capitolo specifico per il nostro settore e di essere coinvolti nei tavoli di discussione».

AssoArtisti precisa che nel corso dell’estate «c’è stata una sola persona contagiata su 350mila spettatori. Per dare un po’ di ossigeno, si è chiesto quindi la ridefinizione dei limiti delle capienze, con una normativa nazionale, in base alla dimensione e alle caratteristiche dei luoghi, oggi ancora ferme alle 200 presenze al chiuso e 1000 all’aperto». Il Forum Arte e Spettacolo ha anche chiesto: l’attuazione di misure di defiscalizzazione e di decontribuzione a tutte le imprese del settore spettacolo ed eventi, profit e non profit, fino al ripristino delle condizioni pre-Covid; l’estensione immediata dell’aliquota 10% per tutti gli elementi della filiera dello spettacolo ed eventi, dell’aliquota al 4% per prodotti video-fonografici, prodotti culturali destinati al pubblico come già previsto per il mondo dell’editoria e corsi di formazione alla musica e alle arti. Inoltre Iva pari a zero per i soggetti per cui non è prevista la detrazione.

E ancora nuovi bandi Extra FUS; estensione di tutti gli ammortizzatori sociali, della Naspi per i lavoratori autonomi a gestione exEnpals e per gli intermittenti anche in costanza di rapporto lavorativo e proroga degli assegni agli intermittenti e autonomi, sino alla fine dello stato di emergenza; riconoscimento di contributi previdenziali per ogni mese di fermo lavorativo parametrati ad una media dei quattro anni precedenti e di contributi reali per le prestazioni non svolte ma già contrattualizzate o annunciate o già andate in prova e poi cancellate. Tra le richieste, anche l’innalzamento del tetto limite di spesa e aumento della soglia per il credito d’imposta (Tax Credit e Art Bonus) di almeno il 30% rispetto all’attuale; azzeramento, fino al ripristino delle normali attività dei canoni di affitto in spazi comunali, delle tariffe di conduzione spazi (utenze, rifiuti, altro) e dei costi per le pratiche autorizzative: bolli, diritti di segreteria,tasse governative.

Graziano Tittarelli

«Condividiamo le richieste di Asso Artisti – dichiara Graziano Tittarelli, presidente di Astral Music – perché è impossibile ripartire con le attuali condizioni. Noi curiamo grandi eventi e avevamo in programma le tournée di Baglioni, Ultimo e del musical Notre Dame De Paris in tutta Italia. Purtroppo è stato tutto rimandato ad aprile 2021. Siamo ad ottobre ed è tutto fermo. Il danno economico è notevole, con un mancato incasso di circa 8 milioni di euro. Devono essere ridefiniti i limiti delle capienze, con una normativa nazionale, in base alla dimensione e alle caratteristiche dei luoghi. Noi abbiamo curato un evento all’Ariston di Sanremo che ha una capienza di 1400 posti e abbiamo potuto sfruttare solo 200 posti. Praticamente c’era una persona per fila. All’aperto, in uno stadio, non è possibile che ci possono stare solo mille persone».

Tittarelli spiega che «l’azienda ad aprile ha messo in campo un bonus per aiutare i nostri artisti, perché lo  Stato non ci ha aiutato per niente. Non abbiamo licenziato nessuno, ma stiamo andando avanti con le nostre forze. Nei mesi scorsi abbiamo fatto ricorso alla cassa integrazione per i nostri 200 dipendenti, tra musicisti e amministrazione, che però è arrivata in ritardo. Anche coloro che hanno la partita Iva hanno ricevuto il bonus da 600 euro in ritardo».

Velia Papa

«Le istanze degli artisti sono legittime – dichiara Velia Papa, direttore di Marche Teatro – perché la categoria è particolarmente penalizzata, in particolare mi riferisco a tutti gli artisti professionisti. Non solo in questo periodo segnato dal covid, devono essere maggiormente tutelati. È necessario che venga riconosciuto in modo univoco uno status degli artisti secondo alcune specifiche normative. Su questo in Italia siamo un po’ arretrati rispetto ad altri paesi, dove ci sono delle forme di inquadramento più certe. La tutela del lavoro degli artisti, poi, ovviamente passa anche dalla tutela delle aziende che offrono il lavoro. Ritengo comunque che, in questo periodo, la priorità assoluta ce l’abbiano le normative sanitarie. È necessario tutelare il pubblico e far in modo che siano rispettate tutte le norme sanitarie e di sicurezza, che ci consentono di diminuire il rischio contagio. Per me prima di tutto c’è il rispetto delle normative sanitarie, poi la tutela dei lavoratori e delle imprese».

Secondo Velia Papa, comunque, «non c’è stata una falsa ripartenza. I teatri sono aperti e non c’è il lockdown, quindi una ripartenza c’è. Noi abbiamo fatto tantissime produzioni e stiamo continuando a lavorare. Fino a dicembre ci sarà Poker d’Assi, ma abbiamo anche lanciato la rassegna “A tutta danza”, con alcune nostre produzioni. Essendo difficile in questo periodo ospitare compagnie viaggianti che fanno tournée, abbiamo deciso di puntare sulla produzione, ospitando gli artisti per periodi prolungati. In questo senso c’è un impegno da parte dell’azienda nel tutelare gli artisti e anche la centralità della produzione deve essere riconosciuta, perché permette occasioni di lavoro».