Ancona-Osimo

Atletica: pazzesco e infinito Gianmarco Tamberi, oro europeo a Roma con 2,37

Che show: sulla pedana dell'Olimpico comincia la gara in sordina poi si scioglie, si supera e si esalta con un entusiasmante assolo finale

Tamberi in gara all'OIimpico, foto Fidal

ROMA – Gianmarco Tamberi incanta l’Olimpico di Roma e l’Europa: l’anconetano centra l’oro nel salto in alto con l’incredibile misura di 2,37, a due centimetri dal suo personale outdoor, annienta tutta la concorrenza dopo un inizio in sordina e dà spettacolo, tra le molle nelle scarpe, le ovazioni del pubblico tutto per lui, e gli abbracci finali alla moglie Chiara e al suo staff.
Terzo titolo continentale consecutivo, prima misura dell’anno e record della manifestazione per Magic Gimbo, in una serata che difficilmente dimenticheranno i suoi fan accorsi numerosi a sostenerlo dagli spalti dello stadio romano.

Comincia la gara quasi in sordina, Tamberi: evita di confrontarsi con la prima misura, decidendo di presentarsi più avanti, così a 2,17 lascia saltare il compagno di squadra Sottile, seguito dall’israeliano Kapitolnik, dal tedesco Przybylko, dall’olandese Amels, poi il turco Acet, il polacco Kobielski, l’ucraino Doroshchuk, l’altro italiano Manuel Lando, il bulgaro Ivanov, il ceco Stefela, l’altro ucraino Lavskyy. Tamberi entra in gara a 2,22 e la supera subito bene, il suo primo salto è già sottolineato dal boato della folla che aspettava con ansia il suo ritorno in gara, mentre Tamberi mostra la pelle d’oca alle telecamere presente all’Olimpico. Lo show di Tamberi è incredibile, come se fosse in possesso di un interruttore: un attimo scherza con il pubblico e con le telecamere e quello dopo trova la concentrazione necessaria per proseguire.
A 2,26 il primo errore, ma il secondo va benone e gli permette di raggiungere i due ucraini che lo aspettano a 2,29. A quella misura due errori piuttosto netti, che mandano in testa Lavskyy, ma il terzo e ultimo tentativo restituisce alla folla dell’Olimpico il vero Tamberi, che salta molto in alto, tocca l’asticella ma ce la fa, è il secondo dopo Lavskyy a superare la misura, gli altri vengono eliminati.

Poi lo show finale, davanti al presidente Sergio Mattarella: prima a 2,34 da solo, come se Gimbo si esaltasse nel suo tentativo contro se stesso, e infine quel gigantesco 2,37 con cui il prossimo portabandiera di Parigi mette la sua firma sugli Europei e dà appuntamento a tutti alle pedane a cinque cerchi di Parigi. Davanti alle telecamere della Rai, dopo lo show, Tamberi spiega: «Era la prima gara e può capitare di incontrare delle difficoltà, ma mi sentivo in gran forma. Grazie al pubblico e al lavoro che abbiamo fatto sono riuscito a superarle. Essere presente a Roma era un passaggio che andava bene, volevo fare il record dei campionati e ci sono riuscito. La nazionale d’atletica sta andando forte, ma io sono il capitano e dovevo dimostrare che, calma, ci sono anch’io. Siamo una squadra pazzesca». Ma il più pazzesco di tutti è proprio il saltatore dorico delle Fiamme Oro che con un 2,37 si presenta come meglio non poteva fare all’appuntamento a cinque cerchi.