ANCONA- Da 14 mesi i lavoratori del settore gas – acqua attendono il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre 2015. Giornata di sciopero nazionale indetta dai sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil. Nelle Marche sono stati organizzati due presidi: ad Ancona, un sit-in davanti alla sede di Multiservizi e a Pesaro davanti alla sede di Confindustria. Nel capoluogo, in via del Commercio, una quarantina di lavoratori hanno incrociato le braccia. Inevitabili alcuni disagi per gli utenti. «La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore gas-acqua è bloccata in quanto le controparti si ostinano a chiedere cose irricevibili da parte delle organizzazioni sindacali. Innanzitutto vogliono intervenire pesantemente sulla parte normativa con il licenziamento per scarso rendimento– spiega Giuseppe Galli, Filctem Cgil Marche -.
Poi il demansionamento. Secondo le controparti la Rsu dovrebbe essere disponibile con accordi a dimensionare i colleghi. Questo per noi è inaccettabile. Per quanto riguarda il settore dell’energia, abbiamo fatto due contratti: quello di energia e petrolio e quello del settore elettrico, dove il salario dei dipendenti distribuito sui minimi contrattuali non è soggetto a verifica. È una situazione di miglior favore». «Siamo ancora all’anno zero nel senso che, nonostante il contratto nazionale sia scaduto 14 mesi fa, non si sono fatti passi avanti né rispetto la parte normativa, né rispetto la parte economica. Anzi, nell’ultimo mese la controparte, Federutility, l’organizzazione che rappresenta le aziende del comparto, ci ha proposto una vera e propria controriforma, per noi inaccettabile sotto ogni punto di vista -commenta Angelo Paolucci, Femca Cisl Marche -. La speranza è di ripartire, già a partire dal prossimo mese, con un tavolo negoziale molto più serio e di contenuti rispetto a quello che abbiamo visto fino ad oggi. Chiaro che se le proposte che arriveranno saranno analoghe o identiche a quelle che abbiamo verificato fino ad oggi, questa sarà solamente la prima di una serie di iniziative».
«I lavoratori stanno vivendo questa giornata di sciopero consapevoli che la controproposta che hanno le associazioni datoriali hanno fatto ai sindacati è praticamente irricevibile. La controproposta consiste nell’annullamento di alcuni diritti già acquisiti e conquistati da rinnovi precedenti come l’indennità di depurazione, l’indennità di guida, l’indennità di maneggio denaro– riferisce Claudio Stecconi, Uiltec Uil-. Oltre a questo vogliono far passare anche il demansionamento, previsto in qualche modo dal Job Act, entrato in vigore nel 2015, estendendolo a livello locale con l’accordo interno delle Rsu. Una sorta di tagliola che può essere discriminante». Nel settore gas-acqua lavorano complessivamente in Italia circa 45mila persone, nelle Marche i lavoratori sono un migliaio, le aziende una ventina.