Ancona-Osimo

Ancona, alluvione: «Servono abitazioni e interventi per ripulire dal fango»

Il consigliere Arnaldo Ippoliti chiede la pulizia dell'alveo dell'Aspio e case per gli alluvionati. Il vicesindaco Giovanni Zinni fa il punto

ANCONA – Il tema dell’alluvione, dei danni nel Comune di Ancona e del problema che riguarda non solo ma anche i numerosi cittadini che non possono rientrare in casa, è stato trattato stamattina in consiglio comunale in seguito all’interrogazione avanzata dal consigliere Arnaldo Ippoliti. I violenti rovesci che si sono abbattuti su Ancona un paio di settimane fa, inondando in particolare la zona dell’Aspio, hanno fatto molti danni. Il punto della situazione, rispondendo a Ippoliti, è del vicesindaco Giovanni Zinni.

«Il 18 e 19 settembre scorsi c’è stata una terribile alluvione, in particolare nella zona dell’Aspio, che ha causato danni importanti – ha ricordato Arnaldo Ippoliti nella sua interrogazione –. Chiedo di sapere che misure sono state adottate e che spese sono state sostenute e se ci sono intenzioni di porre in essere opere di manutenzione straordinaria come pulizia dell’alveo dei fiumi e taglio degli alberi».

Ecco dunque il quadro dipinto da Giovanni Zinni sui numerosissimi interventi effettuati ma anche sui finanziamenti che arriveranno ad Ancona dal Governo centrale tramite la Regione Marche per far fronte ai danni dell’alluvione. «Colgo l’occasione per complimentarmi con tutti gli uffici comunali coinvolti nella vicenda – ha detto il vicesindaco in consiglio comunale stamattina –. Tutti hanno concorso con impegno a questa disgrazia significativa e dai risvolti abbastanza drammatici. Per quanto riguarda l’immediata apertura del Coc, abbiamo provveduto a utilizzare come somme 280mila euro per i primissimi interventi. Era assolutamente necessario, dato il numero di smottamenti e frane, circa cinquanta, cui abbiamo dovuto fare fronte, oltre alla zona allagata dell’Aspio. Da questo punto di vista l’ufficio di protezione civile ha coinvolto ditte esterne per fare una serie di interventi. Il Coc si è aperto immediatamente e ha mobilitato circa 120 persone al giorno, ripartite tra i vari uffici come quelli di polizia locale o di protezione civile, ci sono stati 98 interventi in tre giornate, abbiamo mobilitato cinque ditte di cui due specializzate per asportazione delle frane e due specializzate per potature e vegetazione. Anche AnconAmbiente ha partecipato dove erano segnalate criticità. Il Comune ha fatto tutto quello che poteva fare e lo sta ancora ancora facendo, visto che quotidianamente andiamo a ripulire strade da fango e detriti».

Quindi Giovanni Zinni è passato alle cifre: «La stima dei danni è significativa: dopo i primi giorni eravamo attorno a 1,5 milioni di euro, parliamo di danni pubblici dovuti a dissesto stradale e smottamenti. La cifra è in aumento, ci stiamo ancora lavorando, mi sento di ringraziare il governo Meloni per lo stanziamento per le Marche, il sindaco di Ancona ha fatto subito richiesta dello stato di emergenza per il territorio comunale, il Governo ha stanziato i primi 4 milioni di euro per gli interventi. La Regione Marche che ha già fornito un’ordinanza per gestione dei rifiuti, sta raccogliendo il fabbisogno anche da parte dei cittadini privati tramite i comuni interessati. Il nostro ufficio di protezione civile ha attivato una casella di posta elettronica apposita per tutti i cittadini che vogliano segnalare i danni e documentarli. Quando avremo raccolto tutta la situazione privati e monitorato tutte le competenze pubbliche, lo comunicheremo alla Regione che poi ci dirà come ripartirà queste somme e come arriveremo ad avere le somme nel tempo. L’importante è stato garantire il ripristino viabilità, ora monitoriamo tutto insieme alla Regione Marche». 

Il consigliere Arnaldo Ippoliti nella sua replica ha quindi aggiunto: «Ho incontrato tantissimi alluvionati, il problema numero uno è la messa in sicurezza degli alvei dei fiumi, l’Aspio è pieno di animali morti, di rami, di tronchi d’albero. Bisogna ripartire da lì, adesso basta la metà dell’acqua per farlo esondare. La seconda cosa: ci sono persone allocate in alberghi ma hanno chiesto una casa, per ristrutturare le case piene di fango ci vorranno almeno sei mesi. Chiedo che siano contattati enti preposti per trovare a queste persone un’abitazione, per quattro mesi, per aspettare che si asciughino le case e per poi permettere loro di pulirle per tornare a viverci, ma serve una casa, non un albergo. L’urgenza non è finita, ancora oggi in frazioni di Ancona, soprattutto all’Aspio, abbiamo strade piene di fango, in particolare le famose strade vicinali. Chiedo di intervenire in queste zone grigie, siccome si tratta di strade vicinali gli interventi di somma urgenza in alcuni casi non sono stati fatti».

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