ANCONA – Una commissione di indagine per fare chiarezza sulla gestione degli appalti pubblici e una commissione di controllo permanente. È quanto chiedono le opposizioni al sindaco di Ancona Valeria Mancinelli dopo che la “bomba” dell’inchiesta “Ghost Jobs” ha scosso il Comune dorico portando all’arresto del geometra Bonci e ai domiciliari per 4 imprenditori tutti accusati di corruzione in alcuni appalti pubblici. Oggi (16 novembre) a margine del faccia a faccia della Mancinelli con la stampa avvenuto a Palazzo del Popolo, si è tenuto anche l’incontro delle minoranze che hanno voluto replicare alle dichiarazioni rilasciate pochi minuti prima dalla sindaca.
In maniera corale le minoranze (Lega-Mns, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia) hanno ribadito ancora una volta le loro richieste: una commissione di indagine «utile a fare chiarezza e trasparenza – ha dichiarato il consigliere comunale di Fdi Angelo Eliantonio – sulla gestione della macchina comunale, in particolare legata alla gestione degli appalti, ma anche sulle procedure gestionali e amministrative» più in generale. Chiesta in maniera unitaria anche una commissione di controllo permanente, «già chiesta nella precedente sindacatura, ma rigettata», ha ricordato Eliantonio.
Intanto domani pomeriggio 17 novembre le opposizioni si ritroveranno in Piazza Roma alle 16,30 per raccogliere firme a sostegno della richiesta della commissione di indagine.
«Vogliamo mobilitare gli anconetani – ha detto Eliantonio – c’è grande richiesta da parte dei cittadini che ci chiedono di intervenire». La richiesta della commissione di indagine era stata depositata nel corso della seduta consiliare del 7 novembre scorso e sarà discussa lunedì prossimo nell’ambito della conferenza dei capigruppo. Ma intanto il consigliere Eliantonio ha voluto chiarire che la commissione di indagine non è un organo suppletivo ma di controllo amministrativo che «vuole fare chiarezza su atti e processi, mentre per le indagini penali c’è la Magistratura». Poi la stilettata verso la Mancinelli: «Continuare a insabbiare i tentativi dell’opposizione di far chiarezza dà adito a qualche cittadino a pensare male», ha concluso Eliantonio.
Il consigliere comunale di Forza Italia Daniele Berardinelli ha battezzato l’attribuzione della responsabilità da parte della Mancinelli ad una mela marcia come «tentativo patetico di sminuire», ha dichiarato Berardinelli. «Sentire che l’unico reato che interessa la sindaca – prosegue il consigliere di Fi – sia quello di corruzione, è patetico, ci sono omissioni di segnalazioni, sono accuse gravissime». Inoltre ha precisato che nell’ipotesi in cui la sindaca dovesse provvedere alla rimozione di un assessore dal suo incarico, «chiederemo alla Mancinelli di dimettersi».
La consigliera del Movimento 5 Stelle Daniela Diomedi ha ricordato le numerose richieste di accesso agli atti e le interrogazioni fatte dalle minoranze per attenzionare alcuni argomenti «oggetto di rilievo in seguito all’ispezione dell’Anac del 2015». Tra i temi attenzionati dalle opposizioni figura anche il declassamento del Maggiore Caglioti in servizio presso la sezione di Pg della Polizia Locale di Ancona. La Diomedi ha ribadito la necessità di istituire una commissione di controllo perché «mancano i controlli preventivi degli atti».