ANCONA – Gruppi uniti contro il G7 Salute: di questo si è discusso stamattina (26 settembre), alle 12, alla Mole Vanvitelliana di Ancona (lato bar Baccà), in un incontro aperto al pubblico.
«Dal 9 al 11 ottobre – fanno sapere i NoG7 – Ancona ospiterà il summit dei ministri del G7 dedicato alla salute. Non poteva arrivare in un posto peggiore. La Regione Marche vede da anni il declino del suo sistema sanitario pubblico. L’Italia vanta 37 miliardi di tagli alla sanità pubblica soltanto nel decennio 2010-2020 e le Marche si trovano al dodicesimo posto tra le regioni italiane nel saper garantire le cure essenziali ai propri cittadini. Nel 2023 è stato approvato un bilancio di previsione che prevede tagli per 148 milioni di euro mentre il Governo Meloni taglia altri 1,2 miliardi alla sanità nazionale».
«Il vertice del G7 Salute – proseguono i collettivi in una nota – al di là dell’ipocrita propaganda dell’approccio ˊOne Healthˊ servirà solo a confermare e rilanciare quelle politiche globali di sfruttamento, privatizzazione e devastazione ambientale che ci sottraggono la salute e ci fanno pagare la malattia. Gli stessi ˊ7 grandiˊ si ritroveranno ad Ancona a parlarci di salute mentre incrementano esponenzialmente spese militari e investimenti in armamenti, alimentando politiche di guerra che producono morte e distruzione, gli stessi 7 complici del genocidio che Israele sta compiendo a Gaza, con le incursioni in West Bank e i bombardamenti in Libano».
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«Il fatto che il vertice si riunisca nella provincia di Ancona, sede dell’ecomostro della raffineria Api di Falconara, rende il tutto ancora più intollerabile. Il tentativo costante e continuo di privatizzazione della salute a livello globale è l’unica vera politica messa in atto da decenni. L’accesso alle cure è ormai diventato un privilegio e non più un diritto. Per questo riteniamo che l’unica risposta possibile agli espropriatori di diritti sia fuori il profitto dalla salute».
E ancora, dicono loro: «È necessario rivendicare una separazione radicale tra profitto e diritti, ponendola al centro di ogni discussione riguardante la politica sanitaria. La salute non è una merce, né una variabile dipendente dalle oscillazioni del mercato o dai profitti delle grandi aziende farmaceutiche. In questi mesi è stata costruita la campagna di mobilitazione “Not on my body – Il profilo uccide la saluteˊ, contro il G7 Salute».
«ˊNot on my bodyˊ è una scelta di campo – spiegano i referenti – è la prima frase di un altro discorso sulla salute, a cui nei giorni del vertice daremo voce, pensiero ed azione. Fuori dal palcoscenico delle finzioni, ci saranno persone reali, con i bisogni e le rivendicazioni che nascono da condizioni materiali di vita sempre più insostenibili. La campagna ˊNot On My Bodyˊ nasce da un percorso sociale e politico nato dal basso in forma completamente autorganizzata. Le iniziative di opposizione al vertice si articoleranno prima, durante e dopo le giornate del G7».