Ancona-Osimo

Autovelox, nuove regole: meno autonomia ai Comuni, decidono i prefetti. Il vice presidente Anvu: «Obiettivo razionalizzazione e sicurezza»

Gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo. I Comuni avranno minore autonomia decisionale. Benigni: «Attribuire al prefetto il compito di coordinarne la collocazione garantisce un funzionamento più razionale»

Cambiano le regole per gli autovelox. Oggi, 28 maggio, è stato pubblicato in Gazzetta il nuovo decreto che prevede una serie di novità e che sarà operativo dal 12 giugno. Gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo, almeno 1 chilometro prima sulle strade extraurbane, nei centri abitati e quindi sulle strade urbane almeno 200 metri prima, e almeno 75 metri prima sulle altre strade.

Inoltre, viene regolamentata anche la distanza tra un dispositivo e l’altro che non potrà essere inferiore a 3 chilometri sulle strade extraurbane e 1 chilometro su quelle secondarie. I dispositivi per il rilevamento della velocità non potranno più essere installati nelle città dove il limite della velocità è inferiore a 50 chilometri.

I Comuni avranno una minore autonomia in questo ambito: saranno infatti i prefetti a decidere dove i radar saranno collocati, anche per quanto riguarda i dispositivi mobili. La discriminante per il collocamento sarà d’ora in avanti l’elevato numero di incidenti avvenuto nella zona in cui si deve collocare il dispositivo. Il decreto, infatti, punta a fare in modo che gli autovelox abbiamo una funzione di prevenzione degli incidenti stradali. I Comuni avranno un anno di tempo per adeguarsi alla nuova normativa. Trascorso questo lasso dovranno disinstallare i rilevatori.

Parla di «razionalizzazione delle collocazioni e del funzionamento dei dispositivi per garantite una maggiore sicurezza in tutti i campi, sia dal punto di vista della prevenzione che dell’aspetto sanzionatorio», dice il comandante della Polizia Locale di Numana Roberto Benigni, vice presidente nazionale dell’Anvu, Associazione professionale della Polizia Locale d’Italia. Per Benigni attribuire al prefetto «il compito di coordinare con l’osservatorio provinciale la collocazione degli autovelox, garantisce un funzionamento più razionale».

Tra le novità anche l’obbligatorietà di gestione del funzionamento degli impianti «solo direttamente da parte delle forze di polizia e non più da ditte private». Il comandante della Polizia Locale evidenzia che la distanza imposta tra un autovelox e un altro evita «l’accavallamento tra impianti, ad esempio nelle zone di confine tra un comune e l’altro, dove poteva accadere di trovare più impianti in una distanza molto ristretta».

Per quanto riguarda l’abolizione della possibilità di installare impianti nelle “zone 30” questo permette di evitare sanzioni a chi va a una velocità di 36 km/h. Ogni impianto – conclude – ha un limite di tolleranza del 5% con almeno 5 km/h. La norma non vale per i dispositivi che prevedono la contestazione immediata».

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