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Casa, compravendite in calo nel 2023: nella Riviera del Conero domanda alta ma poca offerta

Rispetto al 2022 la flessione in Italia è del -7%. Il secondo semestre rispetto al primo ha visto una ripresa che nelle Marche è stata del +10%

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Prosegue anche nel 2023 il calo delle compravendite di abitazioni che segna un -7% rispetto al 2022 nel Paese. La flessione tocca il -10% per la prima casa e addirittura il -22,5% per gli acquisti da parte di impresa, la sofferenza è minore nel comparto delle seconde case dove il calo è del -2,4%. È la fotografia scattata dagli Studi Notarili.

Il calo delle compravendite non risparmia neanche le Marche. Raffrontando i dati relativi ai due semestri del 2023, però si registra in Italia un leggero aumento delle vendite nel corso del secondo semestre, pari al +3,29%, con una punta del + 10 % nelle Marche, +9,69% nel Trentino Alto Adige, +9,58% in Basilicata e +9,3% in Sardegna. I maggiori volumi di scambio si registrano nel Nord del Paese, in particolare in Lombardia (+19,52%), Piemonte (+9,29%) e Veneto (+9,11%).

All’origine di questo trend in calo, che conferma la fine dell’effetto rimbalzo registrato nella fase della pandemia di Covid-19, l’impennata dell’inflazione, che ha provocato con effetto domino tutta una serie di aumenti, dalle materie prime all’energia, passando per i carburanti. Rincari che hanno eroso il potere di acquisto delle famiglie. Su tutto ha influito la situazione geopolitica internazionale con il conflitto tra Russia e Ucraina al quale si è aggiunta la crisi in Medio Oriente che ha aumentato l’incertezza.

Nella Riviera del Conero, meta turistica per eccellenza, il mercato immobiliare invece traina e il calo semmai è legato ad un problema di offerta. «La domanda è molto alta – spiega Raoul Branchini dell’omonima agenzia immobiliare a Marcelli di Numana -, ma l’offerta è bassa e questo ha fatto salire i prezzi del 15% circa negli ultimi anni». Se durante la pandemia il mercato immobiliare era rimasto congelato, poi è ripreso, ma «c’è meno propensione alla vendita e chi ha un appartamento preferisce tenerlo anziché venderlo».

Secondo l’immobiliarista, «prima della pandemia c’era un maggior dinamismo, adesso si vende bene tra Sirolo, Numana e Marcelli di Numana, ma manca l’offerta». Tra le cause del calo delle compravendite c’è anche l’impennata dei tassi dei mutui. Nel corso del 2023, si legge nella nota diffusa sul sito dei Dati Statistici Notarili, sono stati particolarmente penalizzati i mutui sotto i 50.000 euro e quelli sopra i 350.000 euro, a dimostrazione nel primo caso della rinuncia da parte di determinate fasce di popolazione di ceto medio basso ad acquistare tramite finanziamento e, nel secondo caso, della evidente difficoltà del ceto medio per l’aumento dei tassi, a sostenere il peso delle rate crescenti.

Trend positivo invece per la popolazione di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, segno che le politiche di sostegno fiscale ai mutui per gli “under 36” hanno funzionato. La fascia d’età in cui viene maggiormente effettuato l’acquisto di fabbricati è infatti quella tra 18-35 anni, con una percentuale nel 2023 pari al 26,67% delle transazioni. Il 50,8% degli immobili abitativi è stato acquistato con l’agevolazione prima casa. La maggior parte degli immobili acquistati da privati con l’agevolazione prima casa ha un valore inferiore a 99.000,00 euro (43,77%), mentre solo lo 0,34% supera il milione di euro.

Per gli acquisti da imprese, il 27,82% si colloca nella fascia tra 200.000,00 euro e 299.999,00 euro. Il mercato delle seconde case mostra che la maggior parte dei valori rimane sotto i 99.000,00 euro. L’interesse per immobili di lusso rimane elevato, con 7.772 transazioni oltre il milione di euro nel Paese.