Ancona-Osimo

Cgil Marche, iscritti in costante aumento «ma ridiamo fiducia ai giovani»

Sono mille in più rispetto all'anno precedente, ma l'adesione ai quesiti referendari mostra il malessere crescente delle famiglie italiane

Un momento della presentazione dei dati Cgil Marche

ANCONA – Tendenza in crescita per la Cgil delle Marche che snocciola i suoi dati con orgoglio per la politica attuata negli ultimi anni. Dati positivi che il sindacato riscontra anche nella campagna referendaria che sta portando avanti con la raccolta di firme, oltre 18mila per ciascun quesito in un mese dall’avvio.

Riscontri positivi, soprattutto dai giovani, come evidenzia Daniele Boccetti, segretario organizzativo Cgil Marche che presenta i dati regionali: «Il 2024 conferma il nostro trend in crescita: nei primi quattro mesi del 2024 registriamo mille iscritti in più dell’anno 2023, segnale di una politica condotta con rigore e attenzione, di presenza e capillarità sul territorio, nelle fabbriche, nella contrattazione. Il dato fa registrare una crescita, che va in larga parte in favore degli iscritti attivi. I pensionati sono in calo, mentre è tra gli attivi che si registra il segno positivo più consistente, con un aumento di circa 2mila unità. Siamo un sindacato radicato in oltre 7mila aziende del territorio, e poi c’è il comparto pubblico. Nelle Marche ci sono oggi oltre 46mila iscritti alla Cgil nella provincia di Pesaro e Urbino, oltre 46mila Ancona, poi oltre 36mila Macerata, 18mila Fermo e 20mila Ascoli Piceno, suddivisi nella maggior parte tra reti e servizi 31,3%, e industria e costruzioni 30,4%, ma anche settori pubblici, al 13,7%, Il 51% sono le donne, il 10% del totale gli under 35, ma se depuriamo il dato dai pensionati, gli under 35 sarebbe un quarto, anche questo è un dato significativo. Siamo il primo sindacato nelle Marche e se confermiamo questo trend possiamo ritenerci moderatamente soddisfatti».

Soprattutto del referendum, ma anche della situazione del lavoro e delle assunzioni nelle Marche parla Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche: «Cogliamo l’occasione per fare il punto sui quattro referendum abrogativi che stiamo promuovendo. Siamo partiti da aprile e in poco più di un mese abbiamo raccolto 18mila firme per quesito. Abbiamo organizzato circa 350 banchetti tra città, piazze, fabbriche all’interno dei territori e delle assemblee e siamo molto soddisfatti. Stiamo registrando un grande consenso tra i cittadini sulle proposte Cgil, che riguardano le norme del jobs act sui licenziamenti, l’uso dei contratti a termine e soprattutto l’ultimo quesito sugli appalti. C’è forte domanda di cambiamento da parte dei cittadini, che riguarda famiglie, pensionati, tutti i soggetti che sentono questa difficoltà, la precarietà crescente, una difficoltà che poi grava sulle famiglie nel loro complesso. Obiettivo: raccogliere questa domanda e trasformarla in proposta e dialogare con le forze politiche che siedono in parlamento. Chiediamo alle forze politiche di farsi carico di questa domanda per superare queste criticità che sono evidenti. La crescita dell’occupazione nelle Marche è molto flebile, la retribuzione media lorda di un under 35 è di 10mila euro l’anno. Chiediamo a tutto il sistema, a partire dalle imprese, di fare un salto in avanti, le famiglie non ce la fanno più. Non può esserci futuro in questo Paese se non ridiamo fiducia ai giovani».