Ancona-Osimo

Clima, Passerini dell’Univpm: «Fenomeni estremi più frequenti. Estati più calde e lunghe e inverni più corti e miti»

Cambio drastico in 24 ore nelle Marche, dove si è passati dall'estate all'autunno. Dobbiamo abituarci a questi cambi repentini? Ne parliamo con l'esperto

Da Pixabay, foto di DistelAPPArath

Crollo termico e prima neve in Alto Adige. Dopo un’a ‘estate segnata dal grande caldo e dalla siccità è arrivato un anticipo di autunno con temperature che hanno segnato un calo tra i 10 e i 12 gradi nelle Marche. Nubifragi hanno interessato diverse aree del Paese.
Nelle Marche, fortunatamente non si sono registrati eventi estremi, ma piogge copiose e diffuse: nel Pesarese, ad esempio, in una sola giornata sono scesi 66 millimetri di pioggia, quando il valore medio nell’area oscilla tra i 34 millimetri di luglio e i 90 di novembre (dato Protezione civile Marche).

Un quadro nettamente diverso da quello di una sola settimana fa, ma anche dalla sola giornata di giovedì, basti pensare che a Porto Recanati si erano registrati 31 gradi di massima, e il giorno dopo la colonnina di mercurio ne segnava 18.
Siamo passati dall’estate all’autunno in 24 ore, ci dobbiamo abituare ai fenomeni estremi e al cambio radicale del quadro in poche ore? Lo abbiamo chiesto al professor Giorgio Passerini, dell’Università Politecnica delle Marche.

«Anche in passato ci sono stati cambi drastici in 24 ore, il problema è che mentre in precedenza erano fenomeni più rari, oggi sono diventati sempre più frequenti, tanto che addirittura negli Stati Uniti stanno modificando le politiche assicurative, vista la maggiore frequenza degli uragani. Il nuovo ‘standard’ sarà rappresentato da siccità prolungate, grandine, alluvioni, fenomeni elettrici, quest’anno ne abbiamo visti diversi, eventi specchio di una circolazione che fa i conti con una maggiore energia in atmosfera, che porta a dei sistemi sinottici (cicloni e anticicloni) più estremi».

Insomma, farà «più caldo d’estate, più freddo in inverno e ci saranno più contrasti», spiega. «Veniamo da un anticiclone africano che ha portato ad un caldo intenso, con le temperature del mare di 4-5 gradi sopra le medie. In questa fase sul Nord Europa c’è una enorme alta pressione che da noi porterà tanta aria fredda e piogge persistenti. Fenomeni che metteranno alla prova tutti terreni, alvei fluviali, caditoie».
Secondo l’esperto «il clima si avvia verso un peggioramento. Si parla di limitare il global warming (surriscaldamento del Pianeta, ndr), ma il cambiamento climatico è in atto e proseguirà anche nei prossimi anni con una esacerbazione dei fenomeni estremi stagionali».

Per il docente dell’Univpm l’estate si amplierà, mentre l’inverno subirà una contrazione: «L’estate passerà da tre mesi a cinque, l’inverno da tre mesi a due. L’estate inizierà già a fine maggio e proseguirà fino a fine settembre, mentre l’inverno prenderà avvio verso il Natale per concludersi intorno al Carnevale».
Il punto per l’esperto è far fronte al cambiamento in atto, considerando che «alcune stime prevedono 20-30mila morti in più l’anno per il caldo estremo. Il clima ci costringerà a vivere in maniera diversa e di questo bisognerà tenere conto. L’entroterra negli ultimi anni si è spopolato e le persone si sono trasferite lungo la costa, non è detto che in futuro non si inverta il trend, visto il caldo e il fatto che non tutti possono permettersi i costi per il raffreddamento che questo comporta, spesso oggi più alti di quelli per riscaldare un’abitazione».

L’altro elemento che Passerini fa notare è che questo cambiamento è ancora più rapido in Europa. «Il tasso di aumento delle temperature in Europa è doppio di quello medio del Pianeta, siamo il continente in cui le temperature stanno aumentando di più in assoluto e rispetto alla situazione precedente, è come un brusco risveglio per noi europei». Intanto la tendenza per i prossimi giorni è quella ad un nuovo peggioramento. «Sembra che il ciclone si bloccherà sull’Italia portando freddo e piogge persistenti almeno per una settimana».

Che inverno dobbiamo aspettarci? «I modelli a lungo termine prevedono un inverno più caldo del normale, anche se è ancora un po’ presto per dirlo. Ma al momento questa è la tendenza delineata dagli indicatori. Un inverno più mite del normale e più breve. Anche l’autunno dovrebbe essere più caldo del solito».

Ti potrebbero interessare