Nel 2024 la produzione nelle costruzioni segna un +5,0%. Il dato nazionale emerge dall’ultimo report dell’Istat relativo al mese di dicembre 2024. L’Istituto nazionale di statistica evidenzia un «rallentamento moderato rispetto alla dinamica del 2023 (+6,9%) e più consistente rispetto a quella del 2022 (+22,4%). In media annua – prosegue l’Istat -, l’indice risulta pari a 137,3, il livello più alto dal 2008».
Nel corso dell’anno, dopo la crescita congiunturale nel primo trimestre, l’Istat rileva due flessioni nei trimestri centrali dell’anno e un nuovo aumento nel quarto trimestre. Guardando invece ai dati del mese di dicembre 2024, la stima è che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni diminuisca dell’1,7% rispetto a novembre.
Nella media del quarto trimestre del 2024 la produzione nelle costruzioni aumenta dell’1,5% nel confronto con il trimestre precedente. Su base tendenziale, l’indice corretto per gli effetti di calendario registra una flessione dello 0,6% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 18 di dicembre 2023), mentre l’indice grezzo cresce del 6,6%.

«I dati della produzione nelle costruzioni, seppure in aumento, risultano in flessione rispetto al 2023 – evidenza il presidente di Ance Marche Stefano Violoni -. Per valutare complessivamente l’andamento del settore, occorre prendere in considerazione anche i dati relativi ai salari spesi per realizzare i lavori: alcuni interventi edili hanno un alto impiego di manodopera, mentre altri, come le opere infrastrutturali come ad esempio i ponti hanno bassi valori di manodopera. Nel 2024 – spiega – la massa salari rispetto al 2023 è diminuita ma rimane sempre positiva rispetto al periodo pre Covid».
Secondo il presidente di Ance Marche, «le prospettive sono quelle di una continua diminuzione per effetto del maturarsi del PNRR: a fare da traino all’edilizia saranno i lavori pubblici dopo che quelli con i privati soffrono per la scomparsa del superbonus. A livello nazionale si sta ragionando sulle politiche da adottare per il prossimo futuro in maniera che il comparto resti in salute e trainante per l’economia nazionale».


Il segretario Confartigianato imprese Ancona Pesaro e Urbino Marco Pierpaoli sottolinea che «il quadro complessivamente positivo dell’ultimo trimestre dell’anno è frutto del fatto che entro il 2024 dovevano essere completati gli interventi per poter usufruire delle agevolazioni in scadenza. Ora però le misure previste dal PNRR favoriranno solo alcune filiere del comparto e non tutto il settore dell’edilizia. Come Confartigianato riteniamo fondamentale una visione a lungo termine degli incentivi. Solo in questo modo si può sostenere gli imprenditori nel pianificare i loro investimenti e pianificare anche la crescita dimensionale delle imprese attraverso nuove assunzioni e stabilizzazioni di personale, evitando distorsioni del mercato».
Il direttore della Cna di Ancona Massimiliano Santini motiva il dato in crescita relativo al 2024 spiegando: «Il settore costruzioni tiene per l’onda lunga del superbonus. Nella prima fase ci fu una bolla speculativa, una corsa al Superbonus, oggi il mercato si è stabilizzato e nonostante la contrazione degli incentivi (al 50% o 36%) non c’è stato un rallentamento forte», l’impatto semmai ha riguardato «le imprese ‘fittizie’ che hanno chiuso, mentre quelle del territorio hanno dimostrato di saper stare sul mercato».