ANCONA – Fa tappa anche nelle Marche la spedizione internazionale Trec che studia gli ecosistemi costieri di tutta Europa, dalla Norvegia al Mediterraneo, per concludersi in Grecia, sotto l’egida del EMBL il laboratorio europeo di biologia molecolare.
La spedizione che raggruppa ricercatori dal mondo, coinvolge anche il team del CNR Irbim di Ancona. «Si tratta di uno studio che si basa su un nuovo approccio che si avvale di tecniche innovative che analizzano il DNA dei micro organismi per studiare l’impatto sulla biodiversità» spiega il professor Gian Marco Luna, direttore del CNR Irbim di Ancona.
L’obiettivo dello studio è quello di valutare l’impatto degli inquinanti, che dal terreno arrivano ai fiumi e successivamente al mare, sugli ecosistemi: una fotografia sullo stato ambientale di questi importanti ecosistemi e sulla biodiversità i cui dati saranno accessibili non solo alla comunità scientifica, ma anche alle istituzioni.
I ricercatori stanno campionando i fiumi Tronto ed Esino, partendo dai terreni intorno alla foce, per poi proseguire con dei punti di campionamento prestabiliti lungo i corsi d’acqua e procedere fino al punto in cui confluiscono in mare, studiando anche l’ambiente della spiaggia oltre a quello marino.
Nelle Marche gli scienziati a bordo dei laboratori mobili dell’EMBL e della goletta Tara raccoglieranno campioni di acqua, suolo, sedimenti e aerosol nei siti di San Benedetto del Tronto e Falconara Marittima, individuati come siti di rilevante interesse scientifico da studiare a livello internazionale.
Uno studio di vasta portata e con metodiche avanzate «mai compiuto finora» e condotto con laboratori mobili e grazie anche al supporto della Goletta francese Tara che studia la biodiversità di mare e oceani. «I nostri ricercatori partecipano alle attività di campionamento, forniscono supporto scientifico e partecipano all’interpretazione dei dati» spiega il professor Luna.
Che risultato vi aspettate? «Per i risultati servirà tempo, ma la fotografia fornirà un quadro sullo stato degli ecosistemi marini con un dettaglio mai realizzato fino ad oggi. Di certo sappiamo che nelle Marche le foci dei fiumi sono molto sensibili all’impatto dell’uomo. Grazie a questo studio saremo in grado di capire meglio come avviene il trasporto degli inquinanti in mare e il loro impatto».