Camerieri, baristi, ma anche personale nella recaption degli hotel. Con la stagione estiva alle porte è corsa contro il tempo per le strutture ricettive e per la ristorazione alla ricerca di personale. Una ricerca che assume quasi i contorni di una ‘caccia’ all’uomo o alla donna per poter garantire i servizi in previsione dell’ondata di turisti che a a partire da giugno in poi, e soprattutto ad agosto, affolleranno le località costiere delle Marche e quelle dell’entroterra.
I camerieri sono certamente tra le figure più ricercate, ma carenze si registrano anche per quanto riguarda il personale sulle spiagge. Un problema che ha iniziato a manifestarsi con notevole forza dalla pandemia di Covid-19 in poi, anche se questo trend in calo nel reperimento del personale per ristoranti, hotel e balneari, era iniziato ormai una decina di anni fa.
Dal Forum della ristorazione di Confcommercio Marche è emersa la volontà di adottare un nuovo paradigma. «Puntiamo a valorizzare il personale che lavora nei ristoranti, nei bar, negli alberghi – dice Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche – abbiamo compreso l’importanza di fare questo passo perché i collaboratori sono i primi ambasciatori del territorio» e quindi figure chiave per il turismo. Insomma, chi lavora in un ristorante, in un bar, in un hotel, svolge un ruolo fondamentale che va al di là della professione, in quanto «comunica i prodotti e il territorio, è il vero influencer e promotore del turismo».
Il consigliere regionale di Federalberghi Marche, Emiliano Pigliapoco, evidenzia che la ricerca del personale rispetto all’anno scorso «è leggermente migliorata, ma ci sono ancora carenze importanti nel reperimento per gli hotel di camerieri, aiuto cuochi, lavapiatti e portieri notturni».
L’associazione di categoria si sta muovendo per cercare di risolvere il problema: «Cerchiamo di avere un rapporto sempre più diretto con gli istituti alberghieri per inserire ragazzi alla fine del percorso scolastico. Bisognerebbe prevedere percorsi di alternanza scuola-lavoro più lunghi di due o tre settimane di stage. L’interesse delle strutture è quello di assumere i ragazzi una volta formati» conclude.
Marco Scarpetta, referente del Sib di Civitanova Marche, Sindacato Italiano Balneari, spiega che «trovare personale qualificato in ambito cucina, sala, bar, manutenzioni strutture è un’impresa molto impegnativa. Per il salvataggio nei mesi caldi il personale c’è. Nei periodi scolastici il personale di spiaggia scarseggia perché il principale bacino di utenza è quello dei giovani in età scolare o universitaria. Caso diverso – prosegue – per il personale poco formato, ci sono tanti adulti e giovani di buona volontà che si mettono in gioco, normalmente con soddisfazione loro e dei datori di lavoro».
«Da quello che percepisco – osserva – la difficoltà principale è la qualità della vita. Si fa molta fatica a essere sempre impegnati nei giorni di festa. Penso che la clientela dovrà abituarsi a pagare maggiormente prodotti e servizi nelle giornate festive o comunque in alta stagione perché i datori di lavoro devono essere messi nella condizione di dare soddisfazione a questa tipologia di persone che lavorano in orari festivi» conclude.