Ancona-Osimo

Extra G7 Salute ad Ancona, Conti di Fnopi: «Noi infermieri non siamo colpevoli delle inefficienze del sistema ma le prime vittime»

Conti, presidente di Opi Ancona e delegato a parlare per Fnopi: «I recenti casi di violenza ai danni degli operatori sanitari stanno passando da deplorevole eccezione a triste consuetudine»

ANCONA – «I recenti casi di violenza ai danni degli operatori sanitari stanno passando da deplorevole eccezione a triste consuetudine ed è figlia di modelli organizzativi mai attuati. La percezione del cittadino/paziente è di scarsa assistenza, liste di attesa lunghe, prestazioni inadeguate senza rendersi conto che non sono gli operatori sanitari, gli infermieri in primis, i responsabili del disservizio, ma che anzi sono le prime vittime di un sistema che va ripensato».

Ecco un passaggio dell’intervento di Giuseppino Conti, presidente di Opi Ancona ma delegato a parlare anche per Fnopi, Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche al panel con i rappresentanti nazionali di medici, fisioterapisti, ostetrici e radiologi organizzato degli Stati Generali delle Professioni della Salute previsto nell’ambito dell’Extra G7 Salute ad Ancona.

Il confronto tra i presidenti è seguito agli interventi di saluto di Simone Pizzi, presidente del consiglio comunale di Ancona e medico, e dell’assessore Manuela Caucci, precedendo poi l’intervento di Francesco Acquaroli, presidente della Giunta Regione Marche.

«Questo appuntamento – ha aggiunto Conti – vuole essere uno spazio di confronto e dialogo aperto tra i professionisti, in cui condividere le riflessioni e le indicazioni emerse a seguito del documento finale reso noto dai membri del G7 Salute e quindi, a mio parere, l’occasione per una riflessione sul presente ma soprattutto sul futuro dell’intero sistema salute e si badi bene, non mi riferisco solo agli Infermieri ma a tutte le professioni sanitarie coinvolte in questo percorso».

Per conto di Opi Ancona e Fnopi, il presidente ha ribadito che «l’assistenza sul territorio è uno dei temi centrali e per questo rimarchiamo che urge attivare gli infermieri di famiglia e di comunità nel rispetto di un modello organizzativo che prevede queste figure e che tuttavia non sono ancora state attivate». «A nostro avviso – ha detto – la soluzione di molti dei problemi che riscontriamo risiede infatti nel mettere al centro del sistema sanitario il paziente e, intorno alle sue esigenze costruire i modelli organizzativi adeguati in base all’evoluzione delle competenze di tutte le professioni sanitarie a partire dagli infermieri, professioni preparati, laureati, esperti anche nel servizio di emergenza e urgenza».

Gli infermieri iscritti alla Fnopi sono 450mila, nelle Marche oltre 11.500, «e, per questo, in forza dei numeri della nostra categoria – ha concluso – non ci sottraiamo alle responsabilità e vogliamo contribuire a invertire una tendenza che non ci piace, che fa passare per colpevoli delle inefficienze coloro che invece sono le prime vittime e che non dà quelle risposte ai nuovi bisogni di salute che invece sono ormai evidenti a tutti che vanno affrontati ascoltando chi lavora ogni giorno a contatto con i pazienti».