FALCONARA MARITTIMA – Cresce la spesa sostenuta dal Comune di Falconara per accogliere in comunità donne vittime di violenza, bambini e ragazzi senza rete familiare o a rischio di emarginazione. Nel 2023 il costo sostenuto dall’amministrazione comunale è stato di 900mila euro, cui si sono aggiunti 420mila euro per l’accoglienza di minori in strutture semi-residenziali e altri 80mila per le spese di bambini e ragazzi in affido, per un totale di 1,4 milioni di euro.
Sul fronte delle strutture semi-residenziali per i minori il Comune di Falconara si è fatto parte attiva e ha aperto a sue spese un centro educativo grazie al recupero e all’utilizzo dell’ex scuola materna privata Oasi San Francesco, in via delle Ville.
La struttura è gestita da una cooperativa, la cui attività è finanziata con fondi comunali. L’amministrazione in questo modo ha voluto attuare una politica di prevenzione per il disagio dei minori, i ragazzi infatti sono seguiti per le svolgimento dei compiti, attività ludiche e di socializzazione. Per le strutture residenziali, invece, l’ente deve necessariamente rivolgersi agli altri territori, anche per allontanare mamme e ragazzi da soggetti fonte di pericolo.
La vicinanza a queste fasce deboli, che vanno sottratte con urgenza da una situazione di rischio, è una delle voci a cui vuole dare più peso il bilancio comunale, la più alta in assoluto nel settore dei servizi sociali: a fronte di una spesa complessiva per erogare i servizi del settore sociale di 2,277 milioni di euro, l’accoglienza di donne e minori ha pesato per il 61 per cento.
Una spesa che, tra l’altro, sta crescendo in maniera costante: era stata di poco più di un milione nel 2022 e di poco meno di un milione nel 2021. I costi sono coperti solo in parte con fondi regionali e statali e comunque è l’ente locale ad anticipare l’esborso finanziario.
Più che l’aumento di casi, ha influito un innalzamento dei costi. L’anno scorso il Comune di Falconara ha assicurato accoglienza e servizi a 170 minori in carico con mandato dell’autorità giudiziaria, a 25 minori e 9 mamme accolti in comunità, a 38 minori accolti in strutture semiresidenziali e a tre minori stranieri non accompagnati. Si tratta di servizi e accoglienza che il Comune è obbligato a garantire, mentre altre forme di aiuto vengono erogate compatibilmente con le risorse disponibili.
Sono tanti infatti i servizi attivati dal Comune nell’ambito delle politiche sociali, segno tangibile di vicinanza alle persone più fragili della comunità: assistenza domiciliare agli anziani, supporto scolastico e domiciliare ai ragazzi con disabilità, sostegno alle famiglie in difficoltà che non riescono a pagare affitto e utenze.
«È proprio il Comune l’ente più vicino ai cittadini, chiamato a rispondere direttamente ai loro bisogni – dice l’assessore Ilenia Orologio – e in questi anni con il nostro personale e le nostre risorse abbiamo fatto fronte a tante esigenze. I cittadini si aspettano risposte immediate alle loro difficoltà, che in genere hanno il carattere dell’emergenza. Non vogliamo essere costretti a dover scegliere chi aiutare e stiamo cercando soluzioni per essere vicini a tutti i nostri concittadini più fragili».