Ancona-Osimo

Da Ancona il grido d’allarme di Fp Cgil sulle condizioni lavorative nella sanità

Giorgio Paterna a "L’AltroSummit": «Chiediamo più soldi e spesi meglio e serve un vincolo per i contratti del privato accreditato»

"L'AltroSummit: il lavoro della salute" di Fp Cgil

ANCONA – S’è parlato di occupazione e salari nel mondo della sanità, pubblica e privata, ovviamente riguardo alla situazione di Ancona e provincia ma che è simile a tutto il contesto marchigiano. L’occasione è stata l’iniziativa “L’AltroSummit: il Lavoro della Salute“, promossa da Fp Cgil Ancona, che s’è svolta stamattina all’H3 Conference Center del Gross Ancona.

Un’iniziativa con cui Fp Cgil di Ancona ha voluto fornire un punto di vista della sanità che secondo l’organizzazione non è stato offerto né dal G7 Salute né trattato nell’Extra G7, cioè fare un punto sui livelli occupazionali e le condizioni di lavoro nel mondo della sanità anconetana e marchigiana.

«La degenerazione che stiamo toccando con mano del servizio sanitario nazionale nella nostra regione, le liste d’attesa, la carenza di posti letto, il riversamento su pronto soccorso e medicina d’urgenza, sono l’altra faccia del peggioramento delle condizioni di lavoro nel mondo della sanità», spiega Giorgio Paterna, segretario generale Fp Cgil di Ancona. «Per fare un esempio, nell’ospedale di Torrette l’attività, oltre agli organici a tempo indeterminato, si regge su circa trecento precari, in attesa di verificare se ci saranno proroghe o meno del loro contratto, comunque un numero insufficiente per garantire i livelli assistenziali di quell’ospedale».

Poi c’è la questione della migrazione verso altre regioni del personale medico, e non solo: «Le condizioni salariali del pubblico impiego stanno portando i medici e infermieri a lavorare altrove. Una degenerazione di condizioni di lavoro sia nel pubblico che nel privato accreditato, sia di pazienti acuti che postacuti, che è alla base o concausa della degenerazione dell’erogazione delle prestazioni, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo».

Questo il contesto in cui s’è inserita l’iniziativa di Fp Cgil. Giorgio Paterna prosegue: «Le cose di cui abbiamo bisogno sono una programmazione degli investimenti più accurata, più soldi e una migliore allocazione della spesa. Abbiamo bisogno di più soldi per garantire l’erogazione di servizi a condizioni di lavoro sostenibili, abbiamo bisogno di investimenti più accurati rispetto alla mera propaganda che si fa spesso del “riapriamo tutti gli ospedali”. E poi abbiamo bisogno di vincoli più stringenti di accreditamento rispetto alle condizioni contrattuali dei lavoratori che prestano la loro opera in strutture private per conto del servizio sanitario».

Il prossimo appuntamento per Fp Cgil sarà la mobilitazione nazionale prevista a Roma il 19 ottobre che ha al centro il nodo della sanità: «Chiediamo a tutti i lavoratori di partecipare – conclude Giorgio Paterna –, chiediamo che i contratti vengano rinnovati a condizioni sostenibili per i lavoratori, chiediamo che il contratto nazionale sia rinnovato tenendo conto dell’inflazione e alla Regione Marche chiediamo che ci sia anche un vincolo che riguarda le condizioni contrattuali applicate dalle strutture private accreditate che consentano di prestare opera ai lavoratori per conto del servizio sanitario e di farlo nelle condizioni retributive e normative migliori, senza che si giochi al ribasso sulle condizioni di lavoro per aumentare la marginalità dei privati. Che si metta un vincolo, come in Emilia Romagna, in Puglia, in Liguria, un vincolo nell’accreditamento al contratto collettivo applicato a quelle strutture, in modo che il lavoratore possa avere condizioni migliorative».