Ancona-Osimo

Incognita personale negli hotel marchigiani per la stagione estiva. Federalberghi: «Ogni anno arrivano sempre meno curriculum»

Carenza di personale nelle strutture alberghiere alla vigilia delle riaperture che, sulla costa adriatica, coincidono con le festività pasquali

ANCONA – Camerieri di sala, baristi e lavapiatti. Sono le figure più ricercate dagli hotel in vista della stagione estiva. A tracciare il quadro sono Anna Maria Ciccarelli dell’Associazione Albergatori del Conero ed Emiliano Pigliapoco consigliere regionale di Federalberghi Confcommercio Marche.

«Si fa fatica a trovare personale, specie per quanto riguarda le strutture stagionali che non riuscendo a garantire una continuità di lavoro sono meno appetibili degli alberghi che invece sono aperti tutto l’anno» dice Emiliano Pigliapoco. Un tema ormai ricorrente negli ultimi anni alla vigilia delle riaperture che coincidono con il periodo pasquale sulla costa.

«Ogni anno arrivano sempre meno curriculum – spiega il consigliere Federalberghi – e i giovani probabilmente si dirottano in altri settori, probabilmente anche per le nuove possibilità lavorative offerte dal web». A confermare le difficoltà vissute dal settore turistico ricettivo è anche Anna Maria Ciccarelli.

«I giovani che studiano, d’estate preferiscono non lavorare – dice -, ai miei tempi non era così, ma adesso sono cambiate le abitudini. Generalmente riceviamo curriculum soprattutto da ragazzi già diplomati e da persone che magari hanno perso il lavoro e devono rimettersi in gioco».

Più numerose invece le richieste da parte di persone di origini straniere che «in alcuni casi non possiamo assumere a causa di difficoltà linguistiche nonostante abbiano voglia e bisogno di lavorare». Secondo Ciccarelli il nodo della questione è rappresentato dal fatto che le strutture stagionali possono garantire un’occupazione solo limitata nel tempo.

«Bisogna puntare alla destagionalizzazione dell’offerta turistica perché per tenere aperte le strutture, che hanno dei costi notevoli, deve esserci un’affluenza di turisti. Bisogna pensare a prodotti turistici che contemplino un’offerta che vada al di là del mare e che includa enogastronomia, ambiente, eventi e infrastrutture sportive, come campi da tennis con servizi adeguati e non obsoleti e con parcheggi».

Intanto le strutture fanno i conti con le difficoltà di reperimento delle figure necessarie a garantire i servizi: «Ogni anno ci troviamo da capo a fare corsi sulla sicurezza al personale che ogni anno cambia».