Ancona-Osimo

Maturità, discriminante il voto in condotta. Il preside Rossini: «Non serve avere nove in matematica se non si è bravi cittadini»

Il voto in condotta e i percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento saranno determinanti per l'accesso all'esame di Stato. Ecco le novità

Voto in condotta e percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Ptco) saranno discriminanti per l’ammissione all’esame di maturità 2024-2025. Lo stabilisce l’ordinanza firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara con cui è stata fissata anche la data di avvio dell’Esame di Stato: mercoledì 18 giugno quando si svolgerà la prima prova scritta.

Riccardo Rossini
Riccardo Rossini, presidente ANP Marche, Associazione Nazionale Presidi

Il giorno successivo, il 19 giugno, la seconda prova scritta che caratterizza l’indirizzo scelto: Latino per il Liceo classico, Matematica per lo scientifico, Lingua e cultura straniera 1 per il linguistico, Lingua inglese per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo Turismo, Geopedologia, Economia ed Estimo per Costruzioni, Ambiente e Territorio. Solo per alcuni indirizzi è prevista una terza prova scritta. Gli esami orali prenderanno avvio circa una settimana dopo il termine delle prove scritte, sulla base del calendario definito dagli istituti.

La novità saliente di quest’anno scolastico è rappresentata dal voto in condotta che diventa un requisito fondamentale per l’ammissione alla maturità insieme ai Ptco (ex alternanza scuola lavoro). Se allo scrutinio finale il candidato ottiene una valutazione inferiore a sei in condotta non sarà ammesso all’Esame di Stato, se invece questa raggiunge il sei, al colloquio orale dovrà discutere un elaborato critico sul tema della cittadinanza attiva e solidale fondata sul rispetto dei principi costituzionali. L’argomento oggetto dell’elaborato sarà decisa dal Consiglio di classe nel corso dello scrutinio finale.

Il punteggio più alto in condotta sarà assegnato esclusivamente agli studenti che avranno ottenuto un voto di comportamento pari o superiore a nove. Insomma, non solo i voti, ma anche il comportamento diventa centrale nel percorso di formazione.

«Spesso le scuole fanno fatica a trovare aziende disponibili ad ospitare gli studenti, specie nei territori poveri di imprese e opportunità – spiega Riccardo Rossini, presidente regionale dell’Associazione Nazionale Presidi -. In ogni caso è certamente un’esperienza positiva, nata con l’obbligo solo a carico delle scuole e non delle imprese, a differenza di quanto avviene in altri Paesi europei come ad esempio la Germania. Negli anni ù c’è stata una partecipazione appassionata da parte di migliaia di imprenditori, artigiani e commercianti, che hanno sentito la vocazione formativa e hanno compreso, come sostiene un proverbio africano, che per educare un uomo ci vuole un villaggio e non bastano solo la famiglia e la scuola, ma serve piuttosto il territorio. Questo è bellissimo».

Rossini valuta positivamente l’introduzione del voto in condotta come discriminante per essere ammessi alla Maturità: «Che si stigmatizzi un comportamento sbagliato e si valorizzi il voto in condotta è giusto – dice – i ragazzi non devono essere solamente bravi nelle materie, ma anche educati, maturi e con un ottimo comportamento, capacità relazionali e rispetto per se stessi e gli altri. È giusto che il voto condotta abbia il suo peso, specie ad un appuntamento importante come quello dell’esame di Maturità. Non serve avere nove in matematica se poi non si è bravi cittadini».

«L’alternanza scuola-lavoro, che consente di acquisire competenze relative alle professioni prima di entrare nel mondo del lavoro è sicuramente un’opportunità dalla valenza notevole, specie per gli istituti tecnici e professionali, ma anche per i licei» fa notare.

Rossini ricorda che «le Marche negli anni ’90 sono state una delle prime regioni italiane a sperimentare i percorsi di alternanza scuola-lavoro nei licei scientifici, con grande soddisfazione tra i ragazzi, le famiglie e le imprese. Oggi che ci sia momento all’esame di Maturità in cui c’è confronto su un’esperienza di natura lavorativa è interessante, purché questa esperienza lavorativa sia reale».