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Natale, si impennano spreco alimentare e rifiuti. Ciarulli di Legambiente: «Le festività siano vissute in modo più sostenibile»

Con le festività aumentano consumi energetici e spostamenti, con conseguente picco dell'inquinamento. Ecco i consigli di Legambiente Marche

Vivere la magia del Natale in maniera più consapevole e attenta all’ambiente dovrebbe diventare un mantra. Con le festività aumentano infatti i consumi energetici e gli spostamenti con un aumento dell’inquinamento atmosferico. A crescere sono anche lo spreco alimentare, con un’mpennata della produzione dei rifiuti. «Anche le festività possono essere vissute in maniera più sostenibile – spiega Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche -, riducendo lo spreco alimentare, i consumi e la produzione dei rifiuti» e privilegiando i mezzi di trasporto pubblico per gli spostamenti.

Le città si riempiono per lo shopping natalizio e i borghi si animano di vita in occasione di mercatini e per la visita di presepi. Un traffico veicolare che accentua l’inquinamento atmosferico con una maggiore produzione di CO2. Ciarulli pone l’accento anche sul tema dello spreco. «Quasi un terzo dei rifitti urbani totali deriva da scarti di cibo – spiega -, al cui interno una fetta consistente è rappresentata dal cibo sprecato. Parte del rifiuto organico finisce anche nell’indifferenziata evidenziando che l’educazione alla raccolta differenziata ancora non è completa».

Il cibo avanzato nei pranzi e nei cenoni delle feste deve essere riutilizzato invece che finire nella pattumiera e attenzione anche al momento dell’acquisto, l’abbondanza in questo caso è nemica dell’ambiente.

Da Natale all’Epifania si impenna la produzione dei rifiuti con un notevole impatto sull’ambiente e sulla vita di tutti evidenzia Ciarulli. Le confezioni dei pacchetti regalo, in carta, plastica e cartone, ma anche l’imballaggio dei dolci natalizi contribuiscono a far crescere la produzione dei rifiuti.

«Natale è l’occasione anche per rivedere alcune scelte nei regali così da ridurre l’impatto sull’ambiente – spiega -; ad esempio il nostro approccio alla fast fashion, ovvero all’abbagliamento che ha un breve ciclo di vita: si tratta di capi che hanno al loro interno materie plastiche e che a ogni lavaggio finiscono nei fiumi e in mare». Il presidente di Legambiente Marche aggiunge: «Dobbiamo immaginare che le nostre scelte possono portarci al rischio di veder sorgere una discarica o un inceneritore vicino alla nostra casa per la difficoltà di smaltire i rifiuti».

Attenzione anche al consumo di energia elettrica, trainato dalle decorazioni natalizie, meglio optare per luci a led e a intermittenza.

Per quanto riguarda l’albero di Natale «la scelta più sostenibile è quella lungimirante, di un prodotto che non viene cambiato ogni anno per evitare di aggiungere ulteriori rifiuti in un periodo in cui se ne producono molti».