OSIMO – Dopo un’appassionata e colta introduzione del professor Linnio Accorroni, con la proiezione del docufilm “PPP: Una visione nuova” si è aperta la stagione del cinema auditorium Concerto di Osimo. La sala è stata riempita da un pubblico attento ed emozionato, che ha colto l’opportunità di godere di nuovo dell’incanto e della magia del cinema, dopo più di un decennio di chiusura.
La rassegna “Il cinema racconta il cinema” è cominciata l’altra sera con il film “Babylon”, cui seguiranno “Belfast” (il 10 maggio), “Birdman” (11), “Rifkin’s festival” (17) e, per ultimo, “Stardust memories” (18). La scelta dei film, come del titolo della rassegna, non è casuale: tutte produzioni recenti, tranne l’ultima, di opere cinematografiche che mostrano il cinema e parlano di cinema, descrivendo, con soluzioni espressive sempre diverse, come questa arte ultracentenaria sia ancora capace di sedurre.
Il titolo della rassegna è anche un omaggio alla gloriosa stagione del Cinema Concerto, quando personalità quali don Aldo Compagnucci, Gilberto Severini ed Enrico Piazzini, creavano rassegne cinematografiche di grande interesse e spessore culturale. L’ingresso è sempre gratuito.
Le polemiche
Non mancano le polemiche però. «Continua l’assenza di attenzione dell’amministrazione Pugnaloni e Glorio per i disabili – dicono dal gruppo consiliare delle Liste civiche -. Non bastava fare le mostre d’arte in luoghi raggiungibili con decine e decine di scale (foyer del teatro, piano nobile di Palazzo Gallo) ma neanche al tanto sbandierato nuovo cinema non sono stati previsti i posto per disabili. E neppure fare le scale laterali, anziché una scala centrale senza corrimano, così che un disabile possa sorreggersi al parapetto esterno».
Il sindaco Simone Pugnaloni ha risposto: «Il progetto architettonico redatto dai tecnici incaricati e validato dall’ufficio tecnico rispetta la normativa vigente in termini di accessibilità e sono previste postazioni per almeno quattro persone con ridotta capacità motoria, in prima fila a livello del pavimento in prossimità della via d’esodo».
Le polemiche poi non si placano sull’estetica, sul fatto di aver privato la sala delle poltroncine classiche rosse ad esempio.