OSIMO – Si è tenuta oggi (7 novembre) l’udienza del Tar sull’esposto del centrosinistra in merito al consiglio di settembre “legittimato” dal Decreto regio 1915: erano presenti solo 9 consiglieri ma la seduta si è tenuta lo stesso, appellandosi appunto al Regio decreto. Il legale del Comune di Osimo prima, e poi quello dei ricorrenti, ha chiesto il deposito del dispositivo in via d’urgenza, motivo per cui entro sette giorni l’esito della sentenza sarà reso noto (le motivazioni invece saranno pubblicate nel giro di un mese).
Intanto il tanto atteso civico consesso è slittato a lunedì pomeriggio (11 novembre). La “conta” dei voti sarà palese solo a seduta iniziata perché la crisi di governo c’è ancora e non si sa se il sindaco avrà i numeri. La proposta di un gruppo civico unico avanzata dalle Liste civiche da sempre sembra naufragata.
Non tutti infatti sono d’accordo. In primis la lista Rinasci Osimo (“antonelliana”) che afferma: «Rinasci Osimo ribadisce l’appoggio al sindaco Pirani e il proprio sostegno all’intera maggioranza, come ha sempre fatto e dimostrato, nel rispetto della volontà espressa dai cittadini osimani alle urne. Proprio come Fratelli d’Italia, Rinasci Osimo resterà in maggioranza senza confluire nel gruppo consiliare unico di Latini-Antonelli-Ginnetti. Non intendiamo assumerci responsabilità per i mancati accordi altrui in virtù di una vecchia politica. Confermiamo la volontà di mantenere la nostra identità di lista autonoma e di gruppo emergente nella comunità politica osimana».
La consigliera del centrosinistra Michela Glorio dice: «Non sappiamo se la convocazione del Consiglio è il segnale di un accordo chiuso, di una ritrovata armonia oppure se il sindaco vuole (di nuovo) fare una prova muscolare per vedere se ha i numeri. Difficile da capire in questi giorni di silenzio assordante da parte dell’amministrazione».
La politica cittadina, di fatto ingessata proprio per la difficile situazione in maggioranza, dove le diverse anime cozzano tra loro e litigano su incarichi, deleghe e tanto altro, va avanti, anche nei tanti consigli di quartiere in calendario dove sindaco e giunta sono sempre presenti.