Ancona-Osimo

Osimo, a rischio i fondi per le grandi opere pubbliche

Le dimissioni del sindaco non hanno favorito l'iter di realizzazione di alcune macro opere. Lo sostiene l'ex sindaco Simone Pugnaloni che ha scritto al commissario prefettizio

Il rendering della scuola di Campocavallo di Osimo
Il rendering della scuola di Campocavallo di Osimo

OSIMO – Diverse sono le opere a rischio di realizzazione a Osimo dopo le dimissioni del sindaco Francesco Pirani adesso che l’anno è terminato. C’è ad esempio la scuola primaria di Campocavallo: una parte è finanziata da avanzo libero ma l’ultima amministrazione ha siglato un indirizzo per realizzare un secondo stralcio per migliorare la viabilità che allungherà i tempi.

«Era tutto pronto per partire, questa modifica si poteva fare con calma – dice l’ex sindaco Simone Pugnaloni che ha scritto al commissario prefettizio per “salvare” altre due opere -. Il Comune è abituato a fare miracoli negli ultimi giorni dell’anno, redigere due determine a contrarre per avviare le gare del Museo del Covo a Campocavallo e del Palascherma alla Vescovara, pronti per essere appaltati da mesi. Ora l’appello lo rivolgo alla commissaria Branca che corra ai ripari nell’immediatezza. Se entro il fine mese non si sblocca la situazione di stallo, è a repentaglio non solo la loro realizzazione ma ci espone al rischio della revoca dei finanziamenti sovracomunali. Senza risorse della Regione e dello Stato Osimo dovrà dire addio a due infrastrutture che attendeva da anni. Non penso al merito dell’Amministrazione Pugnaloni che ci aveva creduto e che può essere condiviso con l’intera comunità politica osimana ma alla sconfitta per l’intera comunità sportiva e culturale della nostra città».

Il centro trasfusionale

L’ex vicesindaco Monica Bordoni torna su un’altra criticità. «In risposta alle tante richieste di intervento circa il ripristino del punto trasfusionale presso l’ospedale di Osimo, rispondo che stiamo facendo il possibile. Lunedì 30 dicembre c’è stato un summit tra i tecnici informatici in capo al Dirmt e all’Inrca per garantire che il problema della connessione di rete venga risolto permettendo così di ripristinare la piena operatività della sede. Nel frattempo, grazie alla collaborazione del direttore generale Maria Capalbo, da noi prontamente contattata, è stata trovata una soluzione per la condivisione del locale con l’anestesista».

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