Ancona-Osimo

Ancona, il Passetto è inservibile: «La spiaggia sta sparendo, intervenite sugli scogli» – FOTO

Il nostro tour in uno dei luoghi più frequentati e amati da cittadini e turisti. Il titolare dello stabilimento "Il Valentino" plaude e striglia il Comune: «Bene la proroga sull'ascensore, ma serve muoversi. Siamo in ritardo di più di un mese»

Gli scogli, secondo chi lavora al Passetto, stanno lentamente sprofondando,

ANCONA – Transenne di legno (ormai fradicio) sulla scalinata da due anni, niente docce in spiaggia, cumuli di ciottoli e montarozzi di sassi che impediscono agli habitué di godere appieno di una delle spiaggiole più conosciute della città e sicuramente tra le più amate dagli anconetani. Stiamo ovviamente parlando del Passetto di Ancona, ormai meta turistica quasi al pari di Portonovo.

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Il Passetto è visitato soprattutto dai crocieristi che in poco tempo vogliono vedere il mare di Ancona e optano quindi per una passeggiata o un tuffo sotto il Monumento ai Caduti. Peccato però che lo scenario non è dei migliori. Sorvolando sul cantiere del lato destro della scalinata, ormai in dirittura d’arrivo (si spera), i bagnanti come Cesare notano come «da due anni, al belvedere Virna Lisi, ci sia una transenna sui gradini che è un pugno in un occhio sul balcone più bello di Ancona».

Noi di CentroPagina.it andiamo a verificare e in effetti è proprio così. Pure la signora Mirella, 76 anni, si lamenta. Non solo di quella transenna che è ormai parte di un arredo urbano (orrendo): «Ma come si fa a non fare i lavori da due anni? Perché la transenna è sempre lì? E poi, vogliamo parlare della spiaggia? È inservibile. Io non posso fare il bagno in sicurezza perché il mare, giù, è impraticabile. Vi prego, andate a vedere».

Accogliamo il suo invito e scendiamo. La parte sinistra della scalinata è splendida. Tra l’altro, a breve dovrebbe anche riaprire lo stradello della Grotta Azzurra, grazie ai lavori disposti dall’Amministrazione comunale. Ma la parte più frequentata e conosciuta del Passetto è questa. E cioè quella sotto il Monumento. Il ristorante di Claudio Cerusico, ˊLa luna al Passettoˊ, sulla palafitta, è nuovamente operativo da poche ore.

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«Finché la spiaggia è in queste condizioni, però, non posso né aprire i lettini né gli ombrelloni – dice lui, che gestisce anche lo stabilimento ˊIl Valentinoˊ –. Le ruspe che spianino i ciottoli dovrebbero arrivare da mare, grazie a una chiatta, ma qui non si è visto ancora nessuno. Eppure, ci sono stati giorni di mare calmo in cui si sarebbero potuti far arrivare i mezzi».

Il plauso al Comune e la strigliata sui ritardi: «Sono soddisfatto che la giunta abbia prorogato i giorni e gli orari dell’ascensore per scendere nella baia. Io credo che l’elevatore – riflette l’imprenditore – debba funzionare anche d’inverno. E non lo dico per motivi di profitto, perché d’inverno io sono chiuso, però il mare è bello anche d’inverno. E questa spiaggia appartiene alla città, è un fiore all’occhiello per Ancona, un vanto per tutti noi».

Quindi, l’appello sugli scogli che stanno lentamente sprofondando in mare e perdono la loro funzione di arginare le correnti: «Di conseguenza, il mare – com’è ovvio – mangia la spiaggia e ogni anno ce n’è sempre meno. Serve rimpinguare le teste, rinfoltire gli scogli, aggiungere i massi alla scogliera che si trova al largo del Passetto. Lo dico da anni, ma mai nessuno ascolta».

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La stagione balneare, quest’anno, come da ordinanza, va dal 1° maggio al 30 settembre, ma oggi (2 giugno) siamo ancora in alto mare, nonostante le belle giornate e il sole che invoglia l’abbronzatura: «Il fatto è che a Palombina e a Portonovo, forse, ci si muove prima perché gli operatori sono in tanti. E quando alzano la voce si fanno sentire. Invece, io qua sono solo. Sì – precisa Cerusico –, siamo in ritardo rispetto allo scorso anno». «Nel 2023 si sono mossi perché c’erano le elezioni», gli fa eco il suo staff, che da sempre gli sta accanto. I bagni pubblici sotto la scalinata sono aperti, ma non bastano i servizi igienici per rendere funzionante una spiaggia. Servono i servizi, quelli veri. Quelli che un capoluogo di regione e una città di mare dovrebbe rendere funzionanti all’avvio della stagione balneare.

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