Ancona-Osimo

Pnrr e opere in sanità, Cgil Marche: «Molti progetti in ritardo o ancora in fase di progettazione»

Il commento di Longhin, segretaria regionale Cgil: «Si rischia che tutto venga vanificato e di tornare all’ospedale come unico luogo di cura»

Immagine generica d'archivio
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Pnrr, stato dei progetti e delle opere in sanità? Tanti ritardi, pochi soldi spesi nelle Marche. È quanto emerge dai dati Regis, la piattaforma del Ministero dell’economia e delle finanze, elaborati dalla Cgil. «Si rischia che tutto venga vanificato e di tornare all’ospedale come unico luogo di cura», è il giudizio di Loredana Longhin, segretaria regionale Cgil.

I dati forniscono un aggiornamento sullo stato di attuazione della Missione Salute (M6) del Pnrr nelle Marche, a tre anni dall’avvio e a 15 mesi dalla scadenza. ​

«La situazione è preoccupante, con molti progetti in ritardo o ancora in fase di progettazione», si legge nella nota di Cgil. «Nelle Marche, sono stati finanziati 221 progetti per un totale di 429,9 milioni di euro, ma solo il 19,5% dei fondi è stato speso. Per le Case della Comunità, sono stati finanziati 29 progetti per 58,4 milioni di euro, ma solo il 5,2% dei fondi è stato speso e nessun progetto è stato completato (3,1 milioni di euro). ​Per gli Ospedali di Comunità, sono stati finanziati 9 progetti per 28,3 milioni di euro, con solo il 7,0% (1,9 milioni di euro) dei fondi spesi e un solo progetto completato. La mancanza di personale è un problema significativo, con un fabbisogno stimato di 266-400 infermieri e altri operatori sociosanitari. ​ Senza il personale necessario, le strutture non potranno garantire i servizi previsti, compromettendo l’obiettivo di rafforzare l’assistenza sanitaria di prossimità». ​

Pnrr, quali sono i progetti con i maggiori ritardi sul fronte sanità

Ecco quali sono i principali ritardi nei progetti della Missione Salute (M6) del Pnrr nelle Marche, secondo i dati elaborati dalla Cgil.

Per le Case della Comunità nessun progetto è stato completato e collaudato. 18 progetti (62,1%) presentano almeno uno step in ritardo. Ci sono ritardi evidenti e diffusi nell’esecuzione dei lavori per 11 strutture (37,9% e ritardi nella fine dei lavori per 2 strutture (6,9%). 10 progetti sono ancora fermi alla fase della progettazione esecutiva.
I maggiori rallentamenti si registrano nel territorio di Ancona, con ritardi nell’avvio dei lavori per l’87,5% delle opere.

Sul fronte Ospedali di Comunità, solo un progetto è stato completato e collaudato. 6 progetti (66,7% del totale a fronte di una media nazionale del 61,8%) presentano almeno una fase in ritardo. La fase dell’esecuzione dei lavori risulta completata per un solo Ospedale di Comunità. Ritardi nell’avvio dei lavori di esecuzione riguardano 2 strutture (22,2%). Ritardi nella fine dei lavori per un ospedale di comunità (11,1%);
I maggiori ritardi si segnalano nella provincia di Ascoli Piceno (50% dei progetti con ritardi nell’inizio lavori) e in quella di Ancona (33,3%). Così come per le Case della Comunità preoccupano i ritardi nella fase della progettazione esecutiva in cui sono ferme 3 strutture da realizzare.

Questi ritardi rendono difficile il completamento dei lavori entro la scadenza prevista di giugno 2026. ​

Quali le criticità dello stato di attuazione del Pnrr

Le principali criticità dello stato di attuazione del Pnrr Missione Salute (M6) nelle Marche si riscontrano nei ritardi nei progetti, nell’esecuzione dei lavori e nella mancanza di personale.

Molti progetti sono ancora fermi alla fase di progettazione o presentano ritardi significativi in almeno una delle fasi di attuazione. ​ Solo il 34,4% dei progetti monitorati risulta concluso, mentre il 47,4% presenta ritardi. ​

Ci sono ritardi evidenti e diffusi nell’esecuzione dei lavori. ​Nelle Marche, il 55,2% dei progetti per le Case della Comunità e il 55,6% dei progetti per gli Ospedali di Comunità sono in corso, ma molti presentano ritardi nell’avvio o nella fine dei lavori. ​

«Non sono stati attuati piani concreti per l’assunzione del personale necessario per garantire il funzionamento delle strutture», lamenta Cgil. ​ La mancanza di personale rischia di rendere vani gli investimenti del Pnrr nelle strutture sanitarie territoriali. ​

Il commento di Longhin e Barbaresi

Secondo Longhin, «il Pnrr nasce dall’esigenza di dare una risposta all’assistenza territoriale ma con le inadempienze e i ritardi di questa giunta c’è il rischio di uno stop. Bisogna però uscire dalla logica dell’ospedalizzazione ma per fare questo basterebbe fare presto e bene quello che è stato scritto».

Secondo Daniela Barbaresi, segretaria nazionale Cgil, «questo governo non sta agendo nella direzione giusta , per noi bisogna tenere insieme la questione del personale con la battaglia affinché le opere siano realizzare con tutto il personale necessario».