ANCONA – Non è escluso che i traghetti possano essere spostati nelle banchine 19, 20 e 21 della darsena Marche. «Sono in corso una serie di valutazioni – dichiarano Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale e il Contrammiraglio Enrico Moretti, Comandante del porto di Ancona – per definire una base solida di confronto sull’utilizzo di queste banchine del porto, uno spazio rinnovato che sarà imprescindibilmente destinato ad uso e consumo di attività portuali, lasciando aperto lo spazio agli scenari di utilizzo ma comunque di carattere commerciale e di traffico merci e passeggeri».
I nuovi spazi disponibili per le attività portuali derivano dalla trasformazione in corso al porto, resa possibile grazie all’abbattimento dei 46 silos collocati sull’area: già ultimato quello dei 34 in concessione a Silos Granari della Sicilia srl e da effettuare quello dei 12 di Sai srl. Una decisione, questa, nata come risposta alla forte riduzione del mercato dei cereali nello scalo e dalla necessità di creare nuove opportunità di sviluppo e di occupazione. L’intervento consente di liberare un nuovo fronte di banchina di 350 metri, con un retro banchina di 33 mila metri quadrati.
«Per arrivare a definire la nuova destinazione delle banchine disponibili – continuano Giampieri e Moretti – stiamo compiendo studi approfonditi, propedeutici alla scelta. I temi trattati per arrivare ad una decisione della destinazione delle banchine 19, 20 e 21 riguardano in primis lo studio di carico massimo di resistenza sia a bordo banchina sia nel retro banchina aprendo a tutti gli scenari possibili, compreso lo spostamento dei traghetti e della relativa mobilità di automobili e mezzi pesanti, in imbarco e in sbarco, che interesserà l’area, coinvolgendo naturalmente anche gli aspetti di security portuale».
A queste valutazioni, si aggiunge «un’analisi dell’impatto ambientale sull’area eventualmente collegabile anche al progetto di studio della matrice ambientale, analizzato nel “Pia Ancona”. Tutti gli approfondimenti serviranno poi come base di discussione per un necessario e indispensabile confronto con tutte le istituzioni, le amministrazioni presenti in ambito portuale e gli operatori per una condivisione finale della destinazione d’uso delle banchine, con l’obiettivo di rendere sempre più efficiente e funzionale il porto di Ancona».