ANCONA – La povertà energetica, una delle principali sfide attuali, è il tema al centro del progetto europeo “PoweringCitizens”, al quale partecipa l’Università Politecnica delle Marche assieme a Comparative Research Network EV (Germania), Environmental &Territorial Management Institute (Albania), Inzeb Astiki Mi Kerdoskopiki Etaireia (Grecia), Balkan Green Foundation (Kosovo) e Stichting European Center for Researching, Education And Consulting (Paesi Bassi). L’obiettivo è quello studiare le comunità di cittadini dell’Europa e dei Balcani vulnerabili per trovare soluzioni alla povertà energetica.
Iniziato il 1° giugno 2024, il progetto della durata di due anni, si svolge in Germania, Italia, Grecia, Paesi Bassi, Kosovo e Albania. Per l’Univpm partecipa il Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche (DIISM) della Facoltà di Ingegneria.
«Il nostro obiettivo è quello di definire una metodologia per valutare la povertà energetica nei contesti delle aree rurali nelle quali è difficile portare energia – spiega l’Ingegnere Mosè Rossi, ricercatore in Macchine e Sistemi Energetici dell’Univpm, partecipante al progetto insieme al Professor Gabriele Comodi, Ordinario in Macchine e Sistemi Energetici, di cui è il referente -; valutiamo le necessità energetiche somministrando questionari alle popolazioni locali, con maggiore attenzione alle aree dell’entroterra».
Successivamente, tra gli obiettivi di progetto ci sarà quello di estendere la somministrazione di detti questionari anche ad altri Paesi europei e dei Balcani al fine di aumentare la platea delle comunità e il numero di dati utili per migliorare la metodologia definita nel progetto.
Il ricercatore dell’Ateneo dorico spiega che il progetto punta a «cercare di rendere energeticamente sostenibili le zone rurali, principalmente quelle localizzate nell’entroterra, dove far arrivare le connessioni è un problema, problema che interessa in particolar modo i Balcani. Tra gli strumenti individuati per contrastare la povertà energetica – prosegue – ci sono sicuramente l’efficientamento energetico delle abitazioni e l’attuazione delle comunità energetiche che promuovono l’utilizzo di tecnologie alimentate da fonti rinnovabili».
Secondo Rossi bisogna «valorizzare la produzione energetica locale e incentivare la produzione di energia localmente, evitando perdite di questa causate dal trasporto». Basso reddito, abitazioni poco efficienti e datate, assieme a costi energetici elevati, sono tra gli elementi che contribuiscono a determinare la povertà energetica, che si manifesta con la difficoltà a soddisfare bisogni come ad esempio un adeguato riscaldamento delle case.
Obiettivo del progetto è anche quello di fornire ai giovani “energy advisors” e ai cittadini che manifestano povertà energetica le conoscenze e gli strumenti per partecipare attivamente alle decisioni energetiche, sensibilizzando le comunità sui loro diritti e sulle strategie per gestire i costi energetici, per ridurre i consumi e per accedere ai sistemi di supporto, nell’ottica di una transizione energetica inclusiva. Un tema sul quale l’Università Politecnica delle Marche è precursore, conclude Rossi: «Già dal 2022 l’Univpm si occupa di povertà energetica all’interno di un altro progetto europeo denominato GETA, in chiusura alla fine di quest’anno».