Ancona-Osimo

La protesta dei balneari, apertura ombrelloni posticipata di due ore. Il Sib: «Buone presenze ma calo dei consumi»

La mobilitazione è stata fissata per venerdì 9 agosto, quando l'orario di apertura degli ombrelloni sarà posticipato. L'iniziativa del Sib Fipe Confcommercio e di Fiba Confesercenti

ANCONA – Apertura degli ombrelloni posticipata di due ore per accendere i riflettori sulla situazione del mondo balneare. La data della mobilitazione è già stata fissata, sarà il 9 agosto, nel weekend che precede la settimana clou, quella del Ferragosto, quando scatta la corsa degli italiani alla spiaggia e quando il turismo raggiunge il suo culmine. Anziché aprire gli ombrelloni alle 8, come tutte le mattine «apriremo alle 10», spiega Romano Montagnoli, presidente del Sib, sindacato italiano balneari aderente al Fipe Confcommercio. Una protesta congiunta con il sindacato Fiba di Confesercenti, per unire le forze.

Entro fine anno, infatti, scadono tutte le concessioni balneari e gli operatori temono l’avvio delle gare, e con esse la perdita di attività, spesso a carattere familiare, costruite con anni di impegno e sacrifici. «La nostra protesta – spiega Montagnoli – non vuole ledere la clientela, né puntare il dito contro nessuno, ma sollecitare il Governo ad un provvedimento legislativo che tuteli la balneazione attrezzata in Italia, una leva economica importante per il paese che ha dato avvio al turismo balneare».

«La nostra – spiega – è una corsa contro il tempo che non abbiamo più, siamo agli sgoccioli. Si tratta di una prima iniziativa che potremo anche intensificare dopo Ferragosto se non arriveranno provvedimenti per tutelare il nostro settore. La mattina del 9 agosto (venerdì) offriremo un caffè ai nostri clienti, sarà l’occasione per spiegare le nostre ragioni. Speriamo di dover revocare l’iniziativa perché significherebbe che sono state saudite le nostre richieste».

Per quanto riguarda la stagione estiva, spiega, «non c’è nessun calo di presenze, ma semmai c’è una contrazione dei consumi. I clienti stanno più attenti a spendere, lo vediamo dal fatturato a fine giornata: l’espositore delle patatine e il frigo dei gelati non rimane vuoto e questo è un segnale del fatto che le famiglie spendono meno. Ciò riflette una crisi dei consumi». Se la flessione nei bar dei balneari è un dato certo, al di là di una certa variabilità in base alle zone, il calo sulle tavole dei ristoranti è più contenuto.

«Molte famiglie che arrivano in spiaggia – prosegue – si portano il pranzo da casa, ma sono anche tanti quelli che pranzano nei ristoranti che fanno un’attività di servizio ai balneari: il calo è più contenuto perché non evitano di mangiare fuori, ma magari invece di ordinare due portate ne prendono una sola». Insomma, «si guarda all’essenziale» conclude.

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