Ancona-Osimo

Ancona, la protesta davanti al Palazzo della Regione: «Sì all’aborto farmacologico, sì alla Ru486»

Sit-in della Rete femminista molto+di194 perché anche nelle Marche sia applicata la procedura farmacologica

Rete Femminista Molto +194
Le aderenti a Rete Femminista Molto +194 (foto di repertorio)

ANCONA – Consiglio regionale delle Marche riunito, si alza la voce di protesta presso il loggiato di Palazzo Leopardi. “Sì all’aborto farmacologico, sì alla Ru486“, “L’autodeterminazione delle donne non si tocca”, “La Regione contro le donne“, “+ Consultori, – obiettori”. Sono queste alcune delle scritte su cartelli esposti durante il sit-in per reclamare e sottolineare come l’aborto sia un servizio sanitario. Un diritto.

L’iniziativa è promossa dalla Rete femminista Marche molto+di194. Tra le realtà coinvolte: Aied Ascoli Piceno, Agite,
Cellula Coscioni Marcuzzo, Cellula Coscioni Pesaro, Coordinamento Genitori Democratici Onlus di Pesaro, Laiga, Liberə tuttə, Non Una Di Meno T Marche, Officina Universitaria, Udi Pesaro, collettivi locali, nodi transfemministi del territorio, studentɜ universitariɜ e mediɜ.

È infatti di nuovo all’ordine del giorno dell’Assemblea legislativa della Regione Marche l’interrogazione n. 1185 riguardante l’inadempienza sulla procedura farmacologica, che in questa regione viene ancora praticata sulla base di un protocollo “sperimentale” del 2016, mai aggiornato nonostante nel frattempo siano intervenute le Linee di indirizzo
ministeriali del 2020, le Raccomandazioni dell’Istituto superiore di sanità del 2023 e le Linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità del 2022.

L’interrogazione, già presentata il 18 aprile e il 18 giugno, chiama in causa la Giunta regionale e l’assessore competente su “interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine, in regime ambulatoriale o di Day Hospital e mancato recepimento linee di indirizzo del Consiglio Superiore di Sanità del 12/08/2020”. Nel testo dell’interrogazione, a prima firma della consigliera Pd Manuela Bora, si sottolinea che “la quota di IVG farmacologica nelle Marche (20,7%) è meno della metà della media nazionale (47,3%), con forte variabilità tra punti IVG”.

Presenti al presidio anche le consigliere regionali del Pd Anna Casini e Micaela Vitri. 

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