ANCONA – Protesta davanti all’ospedale pediatrico Salesi: «Aborto libero, sicuro e garantito». È il gruppo Not On my Body a scendere in strada, nel rione Adriatico, con tanto di cartelli e striscioni, proprio nei giorni del G7 Salute, vertice internazionale ospitato ad Ancona.
«Dal 9 all’11 ottobre le Marche e Ancona sono sede della riunione del G7 dedicato alla Salute. Il presidente della Regione, Francesco Acquaroli – dicono le attiviste in una nota – ha fatto sapere che ˊsarà un’opportunità per far conoscere al mondo il nostro territorio e le sue bellezze ma anche le nostre eccellenze sanitarieˊ. Ecco, analizziamo queste eccellenze», dicono.
«Parlare di salute, anzitutto, significa anche parlare di diritti sessuali e riproduttivi – sostengono le attiviste – ogni essere umano deve poter prendere decisioni autonome e consapevoli sul proprio corpo, sessualità e procreazione, contraccezione compresa. I consultori, nati come spazi di salute, prevenzione ed educazione, pubblici e gratuiti, nascevano proprio a questo scopo».
«Negli anni sono stati svuotati di senso e di pratiche, resi semplici ambulatori sanitari, in linea col modello aziendalistico della sanità. Nelle Marche – continuano – queste strutture sono state fortemente ridimensionate, a fronte di crescenti finanziamenti e convenzioni con strutture private, spesso inadempienti».
«Parlare di consultori e del loro stato di salute è fondamentale perché sono, o meglio dovrebbero essere, anche spazi per abortire: sono coinvolti infatti in alcune fasi del percorso di interruzione volontaria di gravidanza, una pratica essenziale per l’autodeterminazione delle donne e delle soggettività queer, garantita dalla legge 194 del 1978. L’interruzione volontaria di gravidanza si può eseguire chirurgicamente o farmacologicamente, attraverso l’assunzione della pillola RU486. Fondamentali sono, di nuovo, i consultori, luoghi deputati alla somministrazione del farmaco, secondo le linee guida del Ministero della Salute».
E ancora: «La RU486 non prevede anestesia, intervento e ospedalizzazione, può essere assunta entro la nona settimana di gestazione. Peccato che nelle Marche questa finestra temporale sia stata arbitrariamente ridotta a sette settimane e pochissimi ospedali autorizzino la pratica (ma comunque nessun consultorio). La media nazionale delle ivg farmacologiche è del 47,3%, nelle Marche il dato scende al 20,7%. Negli ospedali di Jesi, Fabriano, Civitanova Marche e Pesaro il servizio non è garantito».
«Parlando di aborto chirurgico la situazione non migliora. I consultori? Meno della metà delle strutture presenti sul territorio regionale rilascia la certificazione per l’Ivg e raramente sono presenti tutte le figure professionali previste dalla legge (ginecologia, ostetricia, assistenza sociale e psicologia). L’obiezione di coscienza, invece, parrebbe l’unica a godere di ottima salute. In Italia sono almeno 11 gli ospedali che praticano la cosiddetta obiezione di struttura (una presenza di medici obiettori pari al 100%), e due di questi sono nelle Marche (Jesi e Fermo). Nelle restanti strutture ospedaliere la presenza media di medici obiettori è dell’80%. Nei consultori l’obiezione di coscienza, tra personale specializzato in ginecologia e ostetricia, supera il 50%».
L’aborto «ci riguarda, tutte e tutti, perché quando parliamo dei nostri corpi parliamo sempre di un terreno di lotta. Vogliamo un aborto garantito, legale, sicuro e gratuito; vogliamo consultori laici, luogo di libero scambio di saperi e di buone pratiche femministe. Per la legittima scelta politica di autonomia, autodeterminazione e visione politica del e nel nostro territorio, attraverso i nostri corpi». Stamattina, invece, il gruppo Ultima Generazione ha imbrattato l’ingresso del Tribunale.
Domani (giovedì 10 ottobre), dalle 10 alle 11 è in programma un presidio davanti alla palazzina del Crass, sede del Cup in Via Cristoforo Colombo, per informare la popolazione di come poter superare l’ostacolo delle liste di attesa e sulle iniziative collegate al G7.
Dalle 15, il corteo al Palazzo della Provincia di Ancona (Strada di Passo Varano 19/A, Ancona) per «ribadire la necessità di fermare il progetto di impianto di rifiuti speciali e pericolosi di Edison e per chiedere immediatamente un piano di risanamento dell’AERCA (Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale)».
Dalle 21, Assemblea sul “DDL sicurezza” N. 1660 – Tecniche e strategie di messa fuori legge dei movimenti e del dissenso Teatrino Via Largo San Cosma, 10 Ancona. Venerdì, invece, Assemblea internazionale “Fuori il profitto dalla salute. Per una piattaforma globale di azione” al Cinema Azzurro alle 9.30 e mobilitazione in piazza Cavour alle 17.