Ancona-Osimo

Ad Ancona ecco il Pums con filobus, stazione marittima e viabilità rivoluzionata

Il piano, che comincia il suo iter di approvazione, prevede il miglioramento del traffico in entrata e uscita dalla città, ma anche due Zac

Pums: un momento della presentazione di stamattina in Comune

ANCONA – Filobus che servono un circuito ad anello con partenza e arrivo a piazza Cavour, riapertura della stazione marittima, spostamento della fermata del bus da piazzale della Libertà a via Bocconi, in un’area comunale esterna all’attuale carreggiata, miglioramento del traffico in via Giannelli. Con un triplice obiettivo, cioè quello di migliorare l’accessibilità e la qualità dell’ambiente urbano, di ridurre i fattori di rischio legati agli spostamenti e di migliorare l’efficienza e l’economicità degli spostamenti.

Si chiama Pums, è il Piano urbano per la mobilità sostenibile presentato stamattina in Comune ad Ancona, che inizia oggi il suo iter di approvazione, costituito dalla valutazione ambientale strategica, dall’approvazione definitiva in giunta e dalla pubblicazione e conseguente approvazione in consiglio Comunale. Il Piano urbano per la mobilità sostenibile si pone un arco temporale operativo pari a dieci anni, dal 2024 al 2034.

Hanno partecipato stamattina alla presentazione del progetto il sindaco Daniele Silvetti, il vicesindaco con delega alla mobilità Giovanni Zinni, il sindaco di Falconara Marittima Stefania Signorini, il consigliere comunale di Falconara Marittima con delega all’urbanistica Clemente Rossi, oltre a tecnici, dirigenti comunali e società compartecipanti che hanno collaborato alla realizzazione del documento istruttorio.

«Il Pums è uno strumento molto importante – ha spiegato il vicesindaco Giovanni Zinni – perché serve per definire una strategia, quella di andare incontro alla transizione ecologica non imponendo modelli a livello ideologico, né ciclovie dalla dubbia fruibilità, bensì aumentando il trasporto pubblico locale, considerato da questa amministrazione comunale il vero strumento principe per ridurre sostanzialmente l’utilizzo delle auto private. Per far questo servono anche politiche tariffarie, minimi cambi di viabilità e interventi che tutelino i residenti e la sosta produttiva; la nostra direzione è quella di rendere perfettamente integrate le necessità delle attività economiche e produttive con le necessità di chi vive il territorio, il tutto rendendolo compatibile con la sostenibilità ambientale, quindi riducendo l’inquinamento da traffico».

«Il Pums è un progetto rivolto ai cambiamenti urbanistici e di mobilità della città a lungo termine, estremamente pragmatico, che contiene molte innovazioni: tra tutte, il ripristino della stazione marittima, in disuso da quasi dieci anni – ha aggiunto il sindaco di Ancona Silvetti –. Pensiamo ad Ancona come a una città che necessita di una particolare attenzione nei confronti della viabilità in ingresso, dove il trasporto pubblico sia al centro di questo progetto, il quale è stato realizzato in un lungo lasso di tempo tenendo conto della morfologia del territorio, fortemente legato al contesto marittimo. Ringrazio il vicesindaco Giovanni Zinni, il sindaco di Falconara Stefania Signorini e il consigliere comunale di Falconara Clemente Rossi con delega all’urbanistica, a conferma della collaborazione già in atto per fare rete fra territori limitrofi».

«Questo piano declina vari aspetti della mobilità sostenibile sviluppando anche soluzioni innovative – ha commentato il sindaco di Falconara Signorini –. La presenza del Comune di Falconara a questa conferenza è un segnale molto positivo: per la prima volta si parla al plurale, si esce dal microcosmo del singolo comune, perché il tema della sostenibilità non termina con i confini comunali. Ci siamo attivati su tanti altri aspetti per avviare forme di collaborazione, stimolati dalla vicinanza di visione tra le due amministrazioni e di continuità territoriale».

Ecco dunque le novità che saranno introdotte dal nuovo Pums, che si articolerà in quattro snodi che impatteranno non solo sulla viabilità, ma anche sulla qualità della vita e sulla sostenibilità ambientale della città di Ancona: il nuovo anello filoviario, la riattivazione della stazione marittima, il cambio della viabilità in via Bocconi e in via Giannelli, agli imbocchi della galleria del Risorgimento, l’introduzione di alcune zone ad accesso controllato (Zac), dopo la sperimentazione attuata su Portonovo.

Oltre a questo, altre azioni strategiche individuate nel Pums verranno delineate con esattezza nei successivi piani attuativi di settore, il Pup (Piano urbano dei parcheggi), il Pgtu (Piano generale del traffico Urbano), il Programma triennale del trasporto pubblico ed il Biciplan.

Il progetto dell’anello filoviario, finanziato con 6,5 milioni di euro dal ministero dei trasporti con un cofinanziamento del Comune di 700 mila euro, introduce ad Ancona una vera e propria rivoluzione della viabilità, garantendo la prospettiva di un passaggio reale e sostanziale al servizio di Tpl elettrico. Servendo i punti di scambio con la viabilità esterna alla città proveniente da nord (stazione ferroviaria) e da sud (piazza Ugo Bassi), questo anello sarà fondamentale per ridurre gli accessi in centro da parte di auto private e, in prospettiva, dei mezzi del trasporto extraurbano. Partendo da piazza Cavour, l’anello filoviario proseguirà verso corso Stamira, via XXIX Settembre, via Marconi, piazza Rosselli, via Giordano Bruno, piazza Ugo Bassi, viadotto della Ricostruzione, via Martiri della Resistenza, galleria Risorgimento, via Giannelli, piazza Cavour.

La novità fondamentale consiste nell’introduzione della tecnologia bimodale, che comporta cioè l’inserimento nel servizio filoviario di mezzi di nuova generazione con un’alta capacità di marcia autonoma, senza il contatto continuo con i fili, grazie a una batteria ricaricabile che consente autonomia per lunghi tragitti. Il progetto dell’anello filoviario, infatti, risponde alle osservazioni del ministero: la linea sarà riqualificata solo nei tratti che hanno già ricevuto il nulla osta per il trasporto filoviario, mentre per i due chilometri in cui la linea era stata precedentemente dismessa sarà utilizzata la batteria.

Dismesso dal 2015, con il Pums tornerà in funzione il collegamento tra stazione centrale e stazione marittima fino a Fincantieri. Riutilizzando la ferrovia marittima, gli utenti del sistema ferroviario (nazionale, regionale e metropolitano) e gli utilizzatori della cerniera di mobilità del porto retrostante potranno raggiungere l’area portuale e il centro storico della città. Il Comune propone, quindi, l’utilizzo di modalità di trasporto alternative tra la stazione e Fincantieri quali tram-treno, filobus e bus elettrico, da valutare con Regione, RFI e Autorità portuale.

Quanto al cambio della viabilità in via Bocconi e nella galleria del Risorgimento, il Pums prevede anche la ridefinizione dei principali snodi della viabilità: per alleggerire la pressione sulle intersezioni, anche in considerazione della recente riapertura dell’istituto scolastico Savoia-Benincasa che insiste in un punto centrale della città, sarà necessario fluidificare la circolazione negli incroci più critici del percorso di ingresso ed uscita da piazza Cavour attraverso la galleria del Risorgimento.

Inoltre il Pums comprende una modifica alla viabilità anche in via Bocconi, dove il restringimento a una corsia singola in uscita costituisce un tappo alla fluidificazione del flusso veicolare: la proposta del Pums, dunque, consiste nel ricollocamento della fermata bus in un’area limitrofa ma esterna all’attuale carreggiata, posta a fianco all’entrata dei Vigili del fuoco, garantendo così una fermata meglio attrezzata e in sicurezza, con la possibilità di mantenere, al contempo, su via Bocconi, le due corsie in uscita dalla rotatoria.

La Zac (Zona ad accesso controllato), dopo la sperimentazione di Portonovo, potrebbe essere estesa, dopo un congruo periodo di sperimentazione, anche in altre parti della città: qui, infatti, le zone ad accesso controllato individuate sono due, il Guasco e Capodimonte, che potrebbero essere ampliate o ridotte in base alle criticità riscontrate durante il periodo di sperimentazione. Questo piano strategico si configura, pertanto, come strumento che individua la cornice generale, gli interventi e le politiche, da attuarsi successivamente con l’elaborazione di quattro piani attuativi: Piano generale del traffico urbano, aggiornamento del programma triennale del Tpl urbano, il programma urbano di parcheggi e infine il biciplan.