ANCONA – Dimezzati i tempi delle analisi dell’Arpam, da 48 a 24 ore. È quanto prevede l’ordinanza firmata dal sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, che però non riduce il divieto di balneazione a 24 ore. Rispetto allo scorso anno cambiano solo i tempi per ottenere i risultati delle analisi dell’Arpam che quest’estate dovranno essere disponibili «entro 24 ore, anziché 48 come finora eseguito», si legge nell’ordinanza che riprende un passaggio di una recente delibera della Giunta regionale.
Si tratta di un primo passo che potrebbe permettere di accorciare i tempi dei divieti di balneazione, anche se molto dipenderà come sempre dalle condizioni meteo marine. Chi fa il campionamento deve infatti aspettare le condizioni idonee sia dell’acqua che del vento, dopodiché il campione viene analizzato. La Regione Marche, in seguito agli approfondimenti richiesti dai comuni di Ancona e Falconara, ha istituzionalizzato «l’applicabilità di alcuni nuovi indirizzi operativi nei confronti dell’Arpam e dei Comuni per quanto riguarda l’utilizzo di metodiche alternative relative alle norme sull’equivalenza di metodi microbiologici al fine di ridurre i tempi analitici di risposta e refertazione delle medesime analisi, rendendo il risultato disponibile entro le 24 ore successive anziché 48 ore come finora eseguito, senza pregiudizio della tutela sanitaria e favorendo una giusta fruizione dell’acqua di balneazione interessata», si legge nell’ordinanza.
Il dimezzamento dei tempi che, riguarda anche il comune di Falconara, è un primo passo ma per risolvere il grande problema degli sversamenti fognari in mare i due comuni hanno intrapreso un percorso insieme e hanno dato il via libera agli interventi da 36 milioni di euro finalizzati a realizzare, nell’arco di 6-7 anni, le opere destinate a far diminuire i casi di apertura degli scolmatori. Il mega progetto prevede vasche per bloccare le precipitazioni degli acquazzoni, di cui la più grande a Collemarino nell’area ex Fiat per una portata di 5mila metri cubi, e il potenziamento dei quattro canali pontili. E ancora la ripulitura del fosso Manarini e del fosso di Palombina dagli scarichi fognari; la costruzione di condotte sottomarine (fino a un massimo di 7) in corrispondenza degli impianti di sollevamento per disperdere le acque scure al largo e, infine, per Falconara un collettore di gronda, una tubazione di raccolta delle acque miste lungo via Volta, via Galilei, via Matteotti, via Elia.