ANCONA – Con il 1° e, soprattutto, il 2 novembre, i cimiteri di Ancona e dintorni, al pari di tutti gli altri, faranno registrare la punta massima di presenze per celebrare la giornata dedicata ai defunti. Ma non tutti quelli anconetani saranno nelle migliori condizioni per ospitare le tante persone che soprattutto in quei giorni vi si recheranno per rendere omaggio ai propri cari estinti.
Sono numerosi i cittadini che, nei mesi scorsi, hanno segnalato le diverse problematiche che riguardano il cimitero di Tavernelle, ma anche quelle relative agli altri cimiteri della città. Lavori in corso, muri pericolanti, zone off limits, manutenzione carente, lapidi tenute in piedi da improbabili cavalletti di legno, materiale lasciato di qua e di là, insomma non certo il massimo dell’accoglienza e del decoro per questi luoghi che si misureranno, tra pochi giorni, con un numero molto più elevato di visitatori rispetto al resto dell’anno.
Tra l’altro, per trovare agevolmente i proprio defunti, esiste un’app, che si chiama Aldilapp, gioco di parole che non piace proprio a tutti, ma soprattutto applicazione che non è utilizzabile da chi ha una certa età e non è molto pratico di smartphone.
Così capita che a CentroPagina sia stato segnalato, nei giorni scorsi, il caso di un’anziana che, complice l’età e forse anche qualche problema di memoria, ha invano girovagato in lungo e in largo per il cimitero di Tavernelle alla ricerca del suo defunto coniuge, trovando di tutto, comprese zone inaccessibili, ma non la tomba del marito. Nonostante l’adesivo di Aldilapp sia ben presente all’ingresso, a pochi passi dalla tomba del celebre cittadino Carlo Faiani e di altre tombe di storici personaggi dell’epoca risorgimentale, sul lato della camera mortuaria (ma non sui cancelli).
All’interno del cimitero di Tavernelle, luogo ricco di fascino e di storia cittadina, sono infatti chiusi al pubblico e recintati con reti arancioni da cantiere diversi edifici, come i due magnifici colombari risalenti ai primi del Novecento e realizzati dalla ditta Angiolani da cui hanno preso il nome, che versano in forte stato di degrado, ma anche quello del blocco 23, e poi tombe in stato di semiabbandono, lavori in corso in diverse zone, parti di cimitero delimitate da nastro bianco e rosso, e poi marciapiedi inagibili a causa dell’ultimo terremoto.
Una situazione difficile per tante persone che anche nel prossimo giorno dei defunti non potranno andare a fare visita ai propri parenti o amici se quelle tombe si trovano proprio nelle zone off limits. Questo succede al cimitero di Tavernelle, orgoglio della città di Ancona, ma anche i cimiteri delle frazioni e dei borghi non stanno molto meglio: muri pericolanti e pavimentazioni dissestate anche al cimitero di Varano, come mostrano le fotografie.