Comunicazione e riconoscibilità. Sono queste le sfide per l’economia turistica marchigiana tracciate da Eros Renzetti, presidente della sezione turismo di Confindustria Ancona e titolare dell’Hotel Fortino Napoleonico nella Baia di Portonovo (Ancona). «Il turismo è un mercato che a livello globale è sempre cresciuto e che continua a crescere – spiega – , è un buon affare, che muove economia legata sul territorio e occupazione, una filiera che genera valore, per questo è importante farlo sviluppare, aumentando il bacino di utenza».
Come? Secondo Renzetti «i collegamenti aerei sono la ‘conditio sine qua non’» per il turismo, insieme alla «riconoscibilità. Sulla brandizzazione sta già lavorando l’Atim con il logo Let’s Marche per rendere il territorio riconoscibile nella moltitudine di proposte internazionali». In tal senso fa l’esempio della Riviera del Conero e di Urbino, le due mete «più conosciute della regione a cui appartengono – spiega -. Dobbiamo fare lo stesso lavoro di brandizzazione che hanno fatto regioni come la Puglia e la Toscana».
Altro aspetto fondamentale i voli. «Auspichiamo la presenza di nuove rotte dall’Aeroporto di Ancona – dice -. I nuovi collegamenti, come ad esempio Atene e Amsterdam, aprono le Marche ad hub internazionali di collegamento importanti che vanno avviati e che hanno bisogno di tempo per generare flussi, ma poi producono risultati».
Per quanto riguarda il trend per il 2024, Renzetti spiega «ci aspettiamo per il primo semestre un miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2023» quando la ripresa dei viaggi all’estero, dopo lo stop imposto dalla pandemia, aveva sottratto una quota di mercato a favore di destinazioni low cost fuori dai confini nazionali. Ora, terminato questo effetto rimbalzo, «ci aspettiamo buone prospettive per la stagione estiva, anche se l’anno è composto di 12 mesi. Urge destagionalizzare».
«Non abbiamo timori per quanto riguarda la stagione balneare – dice -, le Marche in generale dal punto di vista turistico tengono bene e non hanno grandi cali». Un turismo, quello marchigiano, soprattutto balneare e rivolto alle famiglie. «La regione – osserva – è leader nella ricettività balneare per famiglie. Ciò non toglie che dobbiamo spingere e valorizzare il turismo di fascia medio alta».