ANCONA – «Ci aspettiamo che il Ministro proceda alla nomina da lui proposta e porti a conclusione l’iter, restituendoci finalmente il Presidente dell’Autorità Portuale». È secca la dichiarazione del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli sulla vicenda dell’Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico.
Dopo la bocciatura della nomina dell’ingegnere Matteo Africano, avvenuta nei giorni scorsi alla Commissione Trasporti del Senato e l’ok arrivato invece dalla Camera, che ha ribaltato la questione, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, che aveva inizialmente proposto l’ingegnere romano quale designato a raccogliere il testimone da Rodolfo Giampieri, ora dovrà trovare la quadra.
«Mi sono appena sentito con il presidente Marsilio (governatore della Regione Abruzzo, ndr) – spiega – per confrontarmi rispetto alle vicende legate all’Autorità Portuale del Mare Adriatico Centrale. All’inizio di questo percorso di nomina avevamo chiesto al Ministro la possibilità di ampliare la rosa di nomi tra cui scegliere, alla fine però la terna fornita è stata quella composta da Paolo Messineo, Rodolfo Giampieri e Matteo Africano».
L’intesa, chiarisce il presidente, «è stata trovata sull’ingegnere Africano e prendiamo atto che i dubbi sollevati dal relatore sull’adeguatezza del suo curriculum, nonostante la copiosa documentazione fornita, sono stati ampiamente confutati con il voto della commissione alla Camera. La relazione è stata infatti bocciata 22 a 7».
Un ribaltamento che deve spingere a scrivere la parola fine sulla vicenda. «Ora ci aspettiamo che il Ministro proceda alla nomina da lui proposta e porti a conclusione l’iter, restituendoci finalmente il presidente dell’Autorità Portuale. Una scelta diversa darebbe spazio all’ipotesi che non siano state fatte le dovute verifiche da parte del ministero e questo sarebbe molto grave».
Diversamente, secondo Acquaroli, significherebbe «che il Ministero ci ha chiesto l’intesa su un curriculum che non era stato vagliato e verificato prima di essere stato sottoposto alla nostra attenzione, e questo mi lascerebbe qualche dubbio perché parliamo del Ministero che deve gestire il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che rappresenta il futuro dell’Italia e dell’Italia in Europa».