ANCONA – È sempre più forte la stretta del Governo sulla revoca delle concessioni autostradali ad Aspi, Autostrade per l’Italia, dopo il crollo di un pezzo del soffitto di una galleria dell’A26 nei pressi d Genova. «Nel milleproproghe abbiamo inserito la norma sulle concessioni autostradali. Questo decreto dice finalmente che si avvia un percorso per alcune infrastrutture che ci permette di revocare le concessioni ai Benetton» ha dichiarato il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio durante una diretta Facebook postata il primo gennaio.
Già dal crollo del Ponte Morandi i 5 Stelle stavano facendo pressing per revocare le concessioni ad Aspi, la società che fa capo ad Atlantia di cui è proprietaria la famiglia Benetton. Ora con la questione dei viadotti sequestrati dal gip di Avellino e il crollo in A26 sono tornati ad alzare il tiro.
«Tutti si sono scandalizzati perché è crollato il titolo di Atlantia – prosegue Di Maio – , ma chi si è scandalizzato non lo ha fatto quando è crollato il Ponte Morandi. È crollato il ponte e non si sa di chi è la colpa, invece ogni dichiarazione sulle concessioni è diventata un attentato ad Autostrade» .
Nelle Marche la questione autostrade è un tasto dolente e proprio in questi giorni in vista del controesodo per il periodo festivo si prevedono nuove code. Incolonnamenti lunghi fino a 24 chilometri si erano registrati il 21 dicembre in occasione delle partenze nel tratto dell’A14 compreso tra Civitanova – Fermo e Fermo – Grottammare. Una situazione complicata dai 5 viadotti in cui si circola ad una sola corsia per senso di marcia dopo i sequestri compiuti dalla Procura di Avellino dei viadotti Fosso San Biagio, Campofilone, Vallescura e Petronilla a causa dei guardrail non sicuri. Inoltre nel tratto a sud dell’A14 dopo Porto Sant’Elpidio si viaggia ancora a due corsie perché la terza corsia termina dopo Civitanova Marche.
Insomma una viabilità ad ostacoli nelle Marche. Ma quale potrebbe essere l’impatto per la nostra regione di una revoca della concessione ad Atlantia con passaggio ad Anas? «Credo che le ispezioni ministeriali e le indagini in corso da parte della Magistratura sia a Genova, che ad Avellino ed in molte regioni italiane incluse le Marche, stiano ampiamente evidenziando come a fronte di introiti miliardari il Concessionario abbia investito solo in minima parte in manutenzione – commenta il presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato Mauro Coltorti – . Questo sembra essere stato alla base di incidenti mortali e, più recentemente, di disagi senza fine per gli utenti costretti a pagare le tariffe a fronte di un servizio spesso pessimo».
Nonostante tutto «l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Castellucci, lo scorso marzo ha avuto una buona uscita di 5.05 milioni di euro. Delle bruscoline insomma» sottolinea indignato il senatore del Movimento 5 Stelle nel ricordare che «il premio di buona uscita dovrebbe essere concesso a fronte di risultati positivi non solo per l’impresa ma soprattutto per le strutture che, sebbene gestite da privati, rimangono comunque di proprietà pubblica».
Secondo Coltorti «l’Anas garantirebbe che i profitti siano rinvestiti nelle strutture ed in sicurezza, cosa di cui tutti necessitiamo. Non è possibile attraversare un ponte o un viadotto con la costante preoccupazione di un crollo imminente. Certo parliamo della nuova Anas epurata dei fenomeni corruttivi che avevano contraddistinto la passata gestione. L’amministratore delegato Massimo Simonini – conclude – sta facendo un ottimo lavoro riattivando i compartimenti regionali che assicurerebbero un controllo più capillare sul territorio».
Intanto Aspi in accordo con Mit, prefetture e comuni attraversati dal tratto dell’A14 nel quale sono stati sequestrati i viadotti, chiederà alla Procura di Avellino di autorizzare un allargamento della carreggiata in corrispondenza di quelli sequestrati.