FALCONARA MARITTIMA – È ancora polemica sull’autovelox installato sulla Variante della Strada Statale 16, nei pressi della Caffetteria. Prosegue lo scambio di reciproche accuse tra l’associazione Insieme civico e il Comune. Questa volta al centro della polemica il contributo di 1,80 euro a sanzione che andrebbe a finire al gestore dell’impianto.
L’associazione Insieme civico di Falconara Marittima è infatti tornata all’attacco sull’apparecchio che come ricorda il referente dell’associazione Matteo Marinacci ha prodotto 800 multe al giorno. «Vogliamo che i cittadini sappiano che oltre alla fornitura dei misuratori – spiega Marinacci – , la società che si è aggiudicata la gara, dovrebbe fornire del personale per l’espletamento di operazioni ma solo se raggiunte un minimo di 20mila sanzioni (ad oggi sembrerebbe obiettivo ampiamente raggiunto), ricevendo come contributo aggiuntivo 1,80 a documento (sanzione) lavorato».
Tra le attività che prevedono il contributo di 1,80 euro a sanzione, precisa il referente di Insieme civico, «la decurtazione di punti dalla patente, le attività di sportello, la fornitura del servizio data entry, la rinotificazione dei verbali, la presa dei documenti e la catalogazione degli stessi». Oltre a questo prosegue Marinacci «la stessa società darebbe anche il supporto legale per la preparazione delle contro deduzioni e presenza in udienza per un pacchetto di 15 ricorsi».
Secca la replica dell’Amministrazione Comunale secondo la quale «il personale aggiuntivo per l’attività di notifica offerto dalla Cross Control srl (azienda aggiudicataria dell’appalto per la fornitura dell’autovelox) dovrà trattare fino a un massimo di 22mila sanzioni, cifra oltre la quale viene considerato smaltito parte del pregresso. Non sono vincolati a un numero minimo di sanzioni nemmeno gli altri servizi – evidenzia la nota – , come quello di sportello e data entry, l’help telefonico con recapito mobile e il supporto legale (quest’ultimo offerto in autonomia dalla ditta aggiudicataria, da attivare solo nel caso in cui dovessero pervenire ricorsi)». Per il Comune di Falconara Marittima «è infondata ogni illazione circa il rapporto tra il numero di sanzioni e i compensi riconosciuti alla Cross Control per il supporto all’attività di notifica. L’azienda non percepisce una percentuale sulle sanzioni, ma viene pagata in base ai documenti trattati».
La prassi adottata per la gestione amministrativa delle sanzioni «è analoga a quella della stragrande maggioranza degli enti locali che hanno attivato autovelox nei propri territori: quasi tutti – si difende l’Amministrazione – affidano la gestione in tutto o in parte a soggetti esterni. E’ in corso la procedura per un ulteriore affidamento per lo smaltimento delle notifiche più recenti, dopo il quale dovrebbe essere ripristinata una situazione di normalità per il personale comunale assegnato alla gestione dei verbali».
Il Comune di Falconara fa sapere che pubblicherà a breve un bando per l’affidamento all’esterno dell’attività di gestione del processo amministrativo, come avviene anche nei comuni di Ancona, Castelfidardo, Jesi, Camerano. Una decisione che consentirà all’ente locale di non aggravare l’attività che pesa sull’organico della polizia locale.
«Mistificare la realtà con interpretazioni errate degli atti comunali, tra l’altro pubblicati più di due mesi fa sul portale istituzionale del Comune in assoluta trasparenza, non rappresenta un servizio alla comunità – precisa la nota – . Sono già troppi i casi in cui singoli e associazioni oltrepassano i limiti di una corretta informazione e di una pur legittima critica per lasciare spazio ad attacchi personali o all’attività dell’amministrazione comunale ai limiti della diffamazione».
Infine l’Amministrazione precisa che grazie all’autovelox l’Amministrazione ha «ottenuto l’obiettivo di spingere gli utenti a moderare la velocità: dalle 800 sanzioni giornaliere del primo periodo si è arrivati attualmente a circa 200 al giorno». Un dato che se da un lato dimostrerebbe la bontà dell’iniziativa, dall’altro, l’elevato numero di sanzioni emesse nella fase iniziale di attivazione dell’autovelox, dimostrerebbe che molti automobilisti «hanno superato i limiti fissati dagli enti preposti e chi è stato sanzionato superava di almeno cinque chilometri orari i limiti».