Ancona-Osimo

Bambini, boom di virus sinciziale all’ospedale Salesi. Il primario: «Negli ultimi 20 giorni moltissimi casi»

Numerosi i casi giunti all'attenzione dei sanitari dell'ospedale anconetano. A fare il punto della situazione è il primario del Pronto Soccorso,  Elisabetta Fabiani

Il pronto soccorso del Salesi di Ancona

ANCONA – Boom di casi di virus sinciziale nei bambini anche nelle Marche. Un trend osservato a livello nazionale che sta interessando anche la nostra regione. Si tratta di un virus respiratorio che colpisce neonati e bambini e che può causare bronchioliti e polmoniti.

Numerosi i casi giunti all’attenzione dei sanitari dell’ospedale Salesi di Ancona. A fare il punto della situazione è il primario del Pronto Soccorso dell’ospedaletto dorico,  Elisabetta Fabiani. «Negli ultimi 20 giorni abbiamo osservato moltissimi casi – spiega – soprattutto sotto i 6 mesi». Sono bambini che arrivano in Pronto Soccorso con febbre e tosse stizzosa e che per questi sintomi, comuni anche al Covid, vengono sottoposti a tampone, dal quale emerge spesso la positività al virus Vrs, ovvero il virus sinciziale.

Il primario fa notare che si tratta di una epidemia molto diffusa in inverno, che si ripresenta ad ondate ogni due-tre anni. Ma con la pandemia di Covid 19 il virus, dopo essersi preso due anni “sabbatici”, si è ripresentato in maniera importante.

Il virus sinciziale che può dar luogo alla bronchiolite, una «forma respiratoria importante che genera broncospasmo, infiammazione ostruttiva dei bronchi con difficoltà a respirare e ad alimentarsi, insieme a una tosse insistente». Quando si verifica in bambini molto piccoli, specie sotto l’anno di età, per le particolarità anatomiche di questi pazienti, i bronchi di dimensioni ridotte, possono verificarsi casi che necessitano in alcune situazioni anche del ricovero, mentre quando l’età del bambino «è sopra un anno viene gestito molto meglio» osserva il primario.

Rispetto al periodo pre-Covid, «vediamo 1 bambino su 3 con virus sinciziale» mentre l’anno scorso e quello precedente «non c’era stata una crisi così», spiega. «Nel 2019 avevamo visto molte polmoniti tra il novembre 2019 e la metà di febbraio del 2020» forme che erano state etichettate come influenzali particolarmente aggressive, ma può darsi che già il virus Sars Cov-2 avesse già fatto la sua comparsa.

Quel che è certo è che l’inverno scorso, tra dad, lockdown, palestre chiuse e socialità azzerata, i virus stagionali non hanno fatto la loro comparsa, così come l’influenza. «Si era creta una bolla – osserva Fabiani – che ha impedito ai virus di circolare, ora invece con la ripresa di una vita quasi normale e con dispositivi di protezione utilizzati in misura minore (la mascherina all’aperto non è più obbligatoria) e con il calo delle temperature, è normale che i germi riprendano a circolare».

Sul fronte degli accessi Covid gli accessi di pazienti positivi al Salesi si mantengono stabili, nonostante la recrudescenza del virus registrata nelle ultime due settimane e specie in quella che si sta chiudendo. «Continuiamo a vedere una media di 1 caso positivo a settimana – afferma – teniamo abbastanza bene». Nell’ultima settimana al Salesi sono stati tre i bambini ricoverati positivi al virus, ma «si tratta di casi isolati e le loro condizioni sono fortunatamente buone».